I manoscritti di Maria Giacobbe donati all’Università di Sassari
Le carte della scrittrice vanno al Censas, la biblioteca “sarda” a Nuoro. Il filologo Dino Manca: «Molto importante per la Sardegna conservare e valorizzare questo patrimonio»
Nuoro Le carte di Maria Giacobbe vanno all’Università di Sassari. La biblioteca “sarda” della scrittrice, invece, va a Nuoro. Un ritorno a casa post mortem, insomma, nella sua Sardegna del cuore, la sua amata Itaca, per la grande intellettuale divisa tra due mondi, da sempre impegnata sul fronte civile prima ancora che letterario in senso stretto. A quasi un anno esatto dalla sua scomparsa (Maria Giacobbe è morta a Copenaghen il 27 gennaio scorso, aveva 95 anni), è il figlio Thomas Harder a inviare nell’isola della madre manoscritti, dattiloscritti e plichi di libri. Materiale preziosissimo che avrebbe certamente fatto la gioia della Biblioteca Reale della capitale danese. «Mi sembra giusto che le carte di mia madre possano trovare una sistemazione in Sardegna, idealmente presso l’Università che nel 2007 le ha conferito la laurea honoris causa» ha spiegato il figlio della scrittrice nuorese al filologo Dino Manca, nuorese anche lui, professore dell’ateneo turritano, direttore del Censas, Centro studi fondo autografi sardi, moderni e contemporanei.
Uno scrigno custode delle carte, tra gli altri, di Salvatore Satta, Franco Solinas, Pompeo Calvia, Paulicu Mossa, Filippo Addis, Salvatore Mannuzzu, Luciano Marrocu, Giulio Angioni, Alberto Capitta. Detto, fatto. Il Censas dell’Università di Sassari si è così arricchito del materiale autografo e documentario di Maria Giacobbe, grazie alla donazione fatta dal figlio Thomas e ai buoni uffici di Marina Moncelsi, direttrice dell’Istasac, l’Istituto per la storia dell’antifascismo e dell’età contemporanea nella Sardegna centrale (presieduto dallo stesso Dino Manca) che ha sede a Nuoro, nella villa Marchi-Maccioni, in via Deffenu, e che ora ospiterà la “biblioteca sarda” arrivata dalla Danimarca.
«È molto importante per l’Università di Sassari, ma soprattutto per la Sardegna – sottolinea il professor Manca –, conservare e valorizzare (anche con tesi di laurea e di dottorato) le carte manoscritte e dattiloscritte della Giacobbe. Censire, raccogliere e catalogare questo ricchissimo materiale autografo consentirà uno studio filologicamente necessario che impedirà la dispersione di un materiale di grande ricchezza. Inoltre – va avanti il direttore del Censas –, grazie alla futura digitalizzazione dei materiali autografi, sarà garantita agli studiosi italiani e stranieri la massima accessibilità online ai manoscritti. Peraltro, si lavorerà per sottoscrivere un accordo-convenzione con la Biblioteca universitaria di Sassari per la condivisione di una banca dati digitalizzata delle carte dei due fondi (che comprendono, oltre le già menzionate, anche le carte di Grazia Deledda, Sebastiano Satta, Salvatore Farina, Enrico Costa, Salvator Ruju et alii). A questo punto il Pantheon sardo sarebbe arricchito con il ritorno a Itaca delle carte di Maria Giacobbe. Come direttore non posso, dunque, che manifestare tutta la mia gioia».
L’archivio regionale di scrittori e poeti in lingua italiana e in lingua sarda sarà, dunque, la nuova casa delle carte finora custodite a Copenaghen, nell’abitazione della scrittrice nuorese, dove si era trasferita nel 1958 al seguito del marito Uffe Harder, danese, anche lui scrittore. Un anno prima, era uscito il “Diario di una maestrina”. Ben otto gli scatoloni arrivati: una consistente quantità di lettere, manoscritti, dattiloscritti, articoli, riviste, corrispondenze con editori, scrittori, istituzioni, intellettuali sardi, italiani ed europei. «L’acquisizione del prestigioso fondo comporta un preliminare lavoro di inventariazione, catalogazione e descrizione del materiale contenuto» spiega ancora Manca. Che fa sapere che è stata già assegnata una tesi magistrale e che la laureanda assegnataria ha già avviato il riordino sotto la sua supervisione. È prevista, inoltre, a brevissimo, tra questo gennaio e febbraio, in accordo con il Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali, una giornata di studi su Maria Giacobbe.