La Nuova Sardegna

Nuoro

L’inchiesta

Accoltellato alla festa di Carnevale, i tanti misteri del delitto

Accoltellato alla festa di Carnevale, i tanti misteri del delitto

L’omicidio di Marco Mameli a Bari Sardo, il punto sulle indagini: le armi non si trovano e resta il giallo sulla rissa. Ecco cosa sappiamo

2 MINUTI DI LETTURA





Bari Sardo Una rissa in strada che ha coinvolto almeno una decina di ragazzi, un paio di coltellate, una delle quali al cuore, un ferito lieve e un morto, due inchieste che procedono parallele, un solo indagato, reo confesso, che ammette il suo coinvolgimento nello scontro tra ragazzi, ma non quello nell’omicidio. A cinque giorni dal delitto di Marco Mameli, il giovane di Ilbono ucciso sabato scorso durante i festeggiamenti di Carnevale a Bari Sardo, le certezze, quantomeno nella ricostruzione della dinamica, sono poche e i misteri ancora tanti. 

A cominciare dal coltello utilizzato per uccidere il ventiduenne ogliastrino: una lama a serramanico che non è mai stata trovata. Né sul luogo del delitto – via Santa Cecilia, una stradina vicino alla centrale piazza Sa Starìa – né negli immediati dintorni. E non è stata trovato nemmeno il coltello che l’unico indagato nel versante rissa, Paolo Migali, 27 anni, di Girasole, ha utilizzato per difendersi – ha sostenuto lui davanti alla polizia – da un altro giovane: Andrea Contu, uno degli amici con i quali Marco Mameli sabato era andato da Ilbono a Bari Sardo. E gli inquirenti, in queste ore, si stanno chiedendo anche se il coltello utilizzato per ferire Contu possa essere lo stesso che poco dopo, e sulla stessa stradina, è stato utilizzato per uccidere Mameli. Ma fino a che l’arma non spunterà fuori sarà impossibile saperlo perché per riuscire a stabilirlo servirebbero le analisi sulle tracce di sangue rimaste sull’arma.

E oltre all’arma, uno degli altri misteri legati al delitto, e alle fasi che lo hanno preceduto, è legato alla ricostruzione della rissa e al numero e ai nomi dei partecipanti. Finora, infatti, su questo fronte, il commissariato di Tortolì e la Procura di Lanusei stanno registrando molte reticenze e altrettante bocche cucite. Sin dall’inizio, in realtà, si era fatto il nome di un giovane di Arzana e di alcuni altri ragazzi della zona, ma per disporre un fermo, ovviamente, servono certezze in più e indizi precisi. E al momento mancano. 

E nell’attesa che l’inchiesta registri qualche passo in avanti, domani pomeriggio, 7 marzo, nella chiesa di San Giovanni Battista, di Ilbono, l’intera Ogliastra si fermerà per dare l’ultimo saluto al giovane ucciso. E si stringerà attorno ai familiari e agli amici del ragazzo. (valeria gianoglio)

Primo piano
Le indagini

Omicidio di Bari Sardo, rinviato il funerale di Marco Mameli

Le nostre iniziative