Centrodestra, Giuseppe Luigi Cucca dice no, Francesca Ticca alla finestra
Pierluigi Saiu in scia: ora partecipa ai tavoli di Pietro Pittalis
Nuoro Alle prossime elezioni amministrative, probabilmente fissate per il prossimo 25 maggio, il centrodestra andrà unito, ma con il patto tra gentiluomini di rinunciare ai rispettivi simboli di partito a vantaggio di una coalizione civica e aperta alle varie espressioni della società civile. È quanto emerso dall’ultimo vertice convocato da Pietro Pittalis, gran mazziere del tavolo cittadino, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia. «Confermo tutto – commenta l’onorevole –, il nostro processo di apertura verso tutte le componenti della società civile è in atto e la coalizione di centrodestra si riunita è messa all’ascolto delle tante idee proposte che arrivano sul tavolo. La quadra arriverà da scelte condivise ma la nostra linea resta esattamente questa».
Tramonto Cucca Con le elezioni amministrative all’orizzonte, Pietro Pittalis ha per le mani tutte le carte del mazzo tranne l’asso di cuori. Il nome del candidato sindaco che dovrà contrapporsi al pentastellato Emiliano Fenu, infatti, ancora non c’è. Soprattutto dopo che la coalizione di centrodestra ha appreso di non poter contare sulla disponibilità dell’ex senatore Giuseppe Luigi Cucca a guidare l’esperimento civico, perdendo quindi anche la possibilità di accattivare il polo centrista e i moderati e di farli convergere verso un’avventura comune. Al tavolo di Pittalis, che si aggiornerà anche domani in una nuova riunione convocata nel suo studio legale di piazza Crispi, comunque ci sono tutti, da Forza Italia alla Lega, dai Riformatori a Fratelli d’Italia. Ancora, Sardegna 2020, Alleanza Sardegna e Udc. C’era anche il Psd’Az con i suoi tre segretari che entrano ed escono dalla porta in attesa di capire cosa succederà all’interno delle loro sezioni, ma che, voci di corridoio, proprio in una discesa in campo dell’ex senatore già segretario regionale del Pd e cofondatore di Italia Viva con Matteo Renzi, probabilmente ci speravano.
La sindacalista Intanto, tramontata la suggestione Cucca, a farsi largo nello scenario di centrodestra è sempre di più il profilo della sindacalista e segretaria regionale Uil, Francesca Ticca. Ma “chi è senza peccato scagli la prima pietra” e come da copione nessuno la scaglia. Secondo quanto emerso dall’ultimo vertice, infatti, alla richiesta di Pittalis di sapere chi tra le forze della coalizione l’avesse indicata, tutti hanno risposto di non saperne assolutamente niente. Ma il discorso vale anche per l’onorevole di Forza Italia: «Io non l’ho sentita – afferma – e credo che il fatto che non sia stata indicata da nessuno dei partiti della coalizione sia positivo. È anche la conferma del fatto che siamo all’ascolto delle proposte che arrivano da ambienti esterni alla politica. Valuteremo anche la sua». È un bluff? Possibile, ma la verità è che il nome di Francesca Ticca non convince proprio tutti. Soprattutto tra chi la considera un’esponente di spicco del mondo sindacale sardo, ma di contro, anche un’illustre sconosciuta del panorama politico. Francesca Ticca, contattata più volte dalla Nuova Sardegna per essere interpellata sul tema, non risponde al telefono.
Il figliol prodigo L’altra novità non da poco sul tavolo di centrodestra, è quella connessa al ritorno, in prima persona, dell’ex assessore regionale ai Lavori pubblici, Pierluigi Saiu ai vertici convocati da Pietro Pittalis. Un ritorno non scontato e che di fatto riduce lo strappo tra i due creatosi nel 2015, quando l’attuale deputato lo aveva indicato come candidato sindaco della coalizione mentre contemporaneamente lui annunciava la sua uscita da Forza Italia per correre da solo a capo di un gruppo civico. Da allora, tra i due, solo il gelo. Una rottura che comunque non ha mai allontanato Saiu dalla sua appartenenza politica di centrodestra che lo ha portato anche a governare in Regione con la giunta Solinas. Ma al tavolo Saiu non si è seduto solo in virtù del suo credo, ma anche perché Pittalis ha deciso di allargare il vertice al di là dei segretari regionali dei partiti. Ad accomunarli in questo momento storico c’è l’idea di un centrodestra civico e senza simboli espressa da entrambi in tempi diversi. Idea che anche Saiu conferma: «Dobbiamo lavorare a una proposta di governo seria e credibile, capace di andare oltre i confini tradizionali della coalizione, coinvolgendo quei cittadini che oggi sono lontani dalla vita amministrativa. Il percorso civico avviato, che è condiviso, ci porterà a individuare un candidato sindaco scelto qui, insieme, senza imposizioni romane come invece accaduto nel Campo largo». Occhio quindi all’approdo di Pierluigi Saiu alla corte di Pittalis. Senza un nome civico, la coalizione potrebbe pensare di puntare su di lui.