La Nuova Sardegna

Nuoro

L’evasione

La fuga del boss Raduano: giudizio immediato per i 14 indagati

La fuga del boss Raduano: giudizio immediato per i 14 indagati

Badu ‛e Carros, il processo comincerà il 9 luglio nel tribunale di Nuoro

2 MINUTI DI LETTURA





Nuoro Il gip del tribunale di Cagliari, accogliendo la richiesta depositata lo scorso 4 aprile dai sostituti procuratori della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, Danilo Tronci ed Emanuele Secci, ha disposto che nei loro confronti si proceda con il giudizio immediato. Per i quattordici indagati, a vario titolo, della fuga e della successiva latitanza del boss Marco Raduano, dunque, il processo comincerà il prossimo 9 luglio, e a giudicarli sarà il tribunale di Nuoro in composizione collegiale.

A giudizio, tra gli altri, ci sarà lo stesso Raduano, e proprio per l’evasione da film, e con tanto di lenzuolo arrotolato. Correva il 24 febbraio del 2023. Raduano sarà giudicato anche per il possesso illegale di un telefonino mentre era detenuto nel penitenziario nuorese. Un reato aggravato, come rileva il gip di Cagliari, da un dato non da poco: attraverso quello strumento, infatti, per l’accusa aveva agevolato l’attività del clan mafioso del quale era il capo indiscusso. Oltre a Raduano, il prossimo 9 luglio, davanti al tribunale di Nuoro saranno giudicati anche altri tredici indagati, e per reati diversi ma tutti comunque legati alla fuga del boss di Vieste e alla sua latitanza avventurosa. Sono Martino Contu, 55 anni, di Nuoro, attualmente detenuto a Badu ’e Carros, Salvatore Deledda, 40 anni, di Siniscola, Massimiliano Demontis, 47 anni, nato a Lecce, Marco Furfaro, 56 anni, nato a Bastia, in Corsica, Antonio Gusinu, 40 anni, di Olbia, Elio Gusinu, 66 anni, nato a Buddusò, Mauro Gusinu, 33 anni, nato a Olbia, Antonio Mangia, 55 anni, di Orune, Daniele Peron, 61 anni, di Venezia, Marco Rinaldi, 31 anni, di San Giovanni Rotondo, Tommaso Ruffert, 27 anni, di Venezia. Pietro Antonio Tolu, 52 anni, di Nuoro, Gianluigi Troiano, 32 anni, di San Giovanni Rotondo. Tra gli imputati, il prossimo 9 luglio, ci sarà, dunque, anche Salvatore Deledda, l’agente di polizia penitenziaria in servizio a Badu ’e Carros all’epoca dei fatti. Come già era emerso in seguito agli arresti eseguiti dalla polizia nel corso di una maxi operazione, Deledda è accusato ai aver agevolato la fuga di Raduano, non solo introducendo nel carcere nuorese telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici, ma anche favorendo, nei giorni prima della fuga, una certa libertà di movimento del boss all’interno del penitenziario nuorese.

Primo piano
La spiegazione

Il volto di Papa Francesco e la faccia ippocratica: il segno che ha annunciato la fine

Video

Vaticano, l'emozione di sette piccoli sennoresi sulla papamobile con Papa Francesco

Le nostre iniziative