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Olbia

l’intervista

Fabio Spano (Cgil): «Procedure snelle e l’impresa cresce»

di Giampaolo Meloni
Fabio Spano (Cgil): «Procedure snelle e l’impresa cresce»

OLBIA. Fabio Spano, segretario confederale della Cgil gallurese, tiene un poco più bassa l’asticella dell’entusiasmo corale sul traguardo che sembra ormai prossimo dell’operazione Qatar-Bambino Gesù...

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OLBIA. Fabio Spano, segretario confederale della Cgil gallurese, tiene un poco più bassa l’asticella dell’entusiasmo corale sul traguardo che sembra ormai prossimo dell’operazione Qatar-Bambino Gesù sull’ex San Raffaele. «Stiamo dicendo che è una vittoria del territorio, ma dal punto di vista sanitario è un pareggio che stavamo aspettando dal 1988». Si riferisce al deficit da tutti riconosciuto sulla disponibilità di posti letto e soprattutto di specialità del sistema sanitario. Insomma, con l’investimento di 1.2 miliardi si ripaga in qualche modo quel che il territorio ha sempre sofferto.

Segretario, perché questa cautela nelle valutazioni?

«Credo che la chiusura di questo percorso dimostri che se la macchina della burocrazia fosse più snella il numero degli investitori esteri aumenterebbe in poco tempo. Se a questo si aggiungesse anche una macchina della giustizia più efficiente, questi due elementi formerebbero l'humus ideale perché insieme al polo ospedaliero e della ricerca si realizzino le condizioni per fare nascere tante nuove imprese e di conseguenza nuove opportunità di lavoro».

Il territorio ne avrebbe benefici diffusi, perchè ha bisogno anche d’altro non solo della sanità?

«Si, nuove opportunità di lavoro per la Gallura ma anche per l'intera Sardegna, dal momento che la nostra popolazione quando eravamo la locomotiva della Sardegna è sempre stata molto generosa accogliendo serenamente sia le classi operaie di altri territori e sia molti imprenditori».

Teme che conclusa l’operazione San Raffaele, lo scenario tutt’intorno resti come è? Quali altri passi ritiene necessari nell’immediato?

«In queste ultime settimane ho sentito dire in tante occasioni che il nascente polo di ricerca potrebbe creare le condizioni perché nasca una silicon valley Gallurese in questo settore. A mio avviso per fare in modo che ciò si materializzi l'amministrazione comunale insieme al Cipnes e alla Regione devono avere le idee chiare su quali infrastrutture mettere in cantiere subito, in quanto a causa dell'inefficienza della macchina burocratica italiana i tempi sono biblici».

A quali infrastrutture si riferisce in particolare?

«Parlo sia di quelle materiali e sia immateriali. Il primo dato è che esiste in questo territorio il problema della carenza delle infrastrutture scolastiche di qualsiasi livello, perciò dobbiamo curare gli aspetti della scolarizzazione e della formazione sulle specializzazioni di qualsiasi livello e professione».

E il nuovo pianeta sanitario quali risposte potrà avere?

«Proprio per le carenze di cui dicevo, credo che per quanto riguarda tutto il comparto della medicina avremo un esercito di non galluresi».

Come fare fronte?

«Non dobbiamo avere vergogna di copiare i modelli vincenti, di qualsiasi profilo siano (normativo, legislativo, tecnologico, infrastrutturale) che vengono utilizzati in qualsiasi parte del mondo e che hanno dato risultati vincenti».

L’operazione Qatar-Bambin Gesù non è la soluzione dei problemi ma uno snodo per il rilancio della città e del territorio. Non ci sarà un eccesso di ottimismo?

«Insomma, miglioriamo l'offerta dei servizi della nostra città in maniera considerevole e cogliamo l'occasione dell'apertura di questa importante struttura iniziando a far diventare la nostra una città turistico-sanitaria guardando a un futuro di città turistica a tutto tondo».

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