Aizza il cane contro la guardia zoofila
Impresario olbiese di 54 anni denunciato per lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamento di animali
OLBIA. Un pitbull senza museruola e guinzaglio aizzato dal bullo di quartiere contro una guardia zoofila che, l’altra notte, stava verificando la pericolosità dell’animale che girovagava libero in una via cittadina. Il cane, a fauci spalancate, si è avventato contro Mohamed Biyi. un marocchino di 47 anni naturalizzato italiano che lunedì notte, poco dopo le 21, è rimasto ferito ad un braccio ed e stato soccorso dai suoi due colleghi, mentre il proprietario del cane derideva gli agenti volontari dell’Ages apostrofandoli con un «tanto voi non contate nulla, e non potete fermi niente».
Il maturo e alquanto arrogante proprietario dell’animale, un imprenditore di 54 anni identificato ieri mattina dagli uomini della polizia locale di Olbia, è stato denunciato a piede libero alla magistratura di Tempio per i reati di lesioni aggravate, resistenza a pubblico ufficiale (tale veste, infatti, ricoprono le guardie zoofile nell’esercizio delle loro mansioni) e per maltrattamento di animali, avendo il pitbull le orecchie mozzate, pratica vietata dalle normative a tutela degli animali italiane ed europee.
L’incredibile episodio è accaduto poco dopo le 21 di avantieri in via Messico, dove una pattuglia della polizia zoofila dell’Ages di Olbia ha visto correre, sul marciapiedi, un cane senza museruola ne collare. L’auto della polizia venatorie si è fermata per un controllo e ne è sceso Mohammed Biyi. Non appena la guardia zoofila si è avvicinata all’animale il proprietario – stando al rapporto denuncia inoltrato alla procura della Repubblica di Tempio –, avrebbe aizzato il molosso gridando «mordilo, mordilo», un ordine eseguito dall’animale che ha addentato l’avambraccio della guardia che, urlando di dolore, ha chiesto aiuto ai due colleghi. I quali, scesi dall’autovettura di servizio, hanno ingaggiato una lotta per far mollare la presa al cane, il tutto seguito con viva soddisfazione (dicono gli agenti venatori), dal proprietario dell’animale. Una volta liberato il collega gli agenti sono stati denigrati e mandati al diavolo. Mohammed è stato quindi accompagnato al pronto soccorso dove i sanitari gli hanno riscontrato delle tumefazioni e escoriazioni al braccio, guaribili in una decina di giorni di cure. Ieri mattina Mohammed si è presentato negli uffici della polizia locale di Poltu Cuatu ed ha raccontato quanto gli era accaduto poche ore prima al comandante del corpo, Gianni Serra, il quale ha inviato alcuni agenti nella zona via Messico per identificare il proprietario del cane sulla scorta della descrizione e delle indicazioni fornite dal ferito e dai suoi due colleghi. L'aggredito è stato quindi sentito a verbale dalla polizia locale che ha stilato il rapporto per la magistratura, che valuterà il caso nelle prossime ore.
«Le guardie zoofile, volontari che dedicano il loro tempo libero a tutela della vigilanza ambientale e degli animali da affezione, rivestono la qualifica di pubblici ufficiali – ha spiegato il comandante della polizia locale, Gianni Serra –, e da ciò deriva che le condotte criminose perpetrate nei loro confronti caratterizzano uno specifico reato perseguibile d'ufficio».
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