La Nuova Sardegna

Olbia

Dagli anni ’60 alla certificazione europea

Dagli anni ’60 alla certificazione europea

L’attività dell’impianto Oleificio “Gallura” comincia a Berchidda negli anni ’60. La gestione è della cooperativa di olivicoltori che ha deciso di fornire il servizio di molitura destinato ai propri...

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L’attività dell’impianto Oleificio “Gallura” comincia a Berchidda negli anni ’60. La gestione è della cooperativa di olivicoltori che ha deciso di fornire il servizio di molitura destinato ai propri associati. Col tempo la base sociale è cresciuta sino a diventare una cooperativa intercomunale: oltre la metà dei soci proviene oggi da quasi tutti i comuni della Gallura e del Monte Acuto e tra questi sempre più numerosi sono gli olivicoltori di Olbia e di Ozieri. L’oleificio mette a disposizione molti servizi (tra questi defoliazione olive, prestito reti e cassette, fornitura di agevolatori per la raccolta, consulenza), la maggior parte gratuita. Possono conferire le olive anche coloro che non sono soci alle stesse condizioni degli associati. Angelo Crasta (nella foto) è il presidente della cooperativa che gestisce gli impianti da circa sette anni. Oggi l’impianto lavora circa 2500 quintali di prodotto. «Ma abbiamo la potenzialità per trattarne almeno il doppio, soprattutto ora che abbiamo introdotto le innovazioni tecnologiche che ci permettono di affinare ulteriormente la qualità del prodotto finale». Nel 2015 l’opificio ha ottenuto un riconoscimento importante dalla Regione, che ha sancito la certificazione di Op (organizzazione produttori). La stagione della raccolta della produzione delll’olio che si apre oggi, rappresenta un’occasione di svolta sia per l’opificio e sia per i produttori della Gallura: si tratta di chiudere il bilancio del 2017 con 200mila euro di fatturato, traguardo obbligatorio per mantenere la qualifica di Op, che è lo strumento imposto dalla Comunità europea per fare uscire dal particolarismo i produttori.

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