La Nuova Sardegna

Olbia

L’Anpav: a Olbia allarme rosso per Air Italy

L’Anpav: a Olbia allarme rosso per Air Italy

A rischio la base cittadina. Martedì 14 gennaio sciopero di quattro ore degli assistenti di volo

13 gennaio 2020
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OLBIA. «Lo sciopero di 24 ore degli assistenti di volo Air Italy, proclamato per martedì 14 gennaio è stato ridotto a sole quattro ore (dalle 13 alle 17) su ordine del ministero dei Trasporti che, anziché garantire gli accordi di giugno 2016 di cui era pure firmatario, né impedisce così le azioni sindacali volte alla pretesa di rispetto di detti accordi che, ad oggi, sono in larga parte disattesi da Air Italy». Lo comunica l’Anpav che ricorda che lo sciopero è stato proclamato «per denunciare la totale mancanza di un progetto industriale della compagnia aerea, lo smantellamento degli impianti industriali di Olbia, il progressivo trasferimento del personale sardo a Malpensa, l’applicazione ultrattiva del contratto di crisi sottoscritto nel giugno del 2016 e scaduto lo scorso luglio, il mancato rispetto degli impegni di rilancio aziendale contenuti negli accordi sottoscritti con il ministero e la Regione oltre tre anni fa a cui sono conseguiti centinaia di licenziamenti, demansionamenti, tagli salariali e trasferimenti».

Secondo Marco Bardini dell’Anpav, «sul personale navigante di base ad Olbia pesa inoltre la totale incertezza dell’imminente destino. Infatti già dal mese di febbraio a causa della temporanea chiusura dell’aeroporto Costa Smeralda per il rifacimento della pista, tale personale sarà totalmente fermo. E ad aprile, riaperto l’aeroporto, ma scaduti gli obblighi di continuità territoriale, per la prima volta da 56 anni a Olbia non ci sarà più nessun volo Alisarda-Meridiana-Air Italy. Tale blocco definitivo dei voli da e per la Sardegna, se effettivamente effettuato, sarà irreversibile per la compagnia, ormai ex sarda». «Pertanto – conclude Bardini – l’Anpav farà tutto quanto in suo potere per scongiurare che la base di Olbia Air Italy, col personale navigante a zero ore già dalle prossime settimane, venga fermata e definitivamente smantellata come è peraltro già successo per il polo manutentivo, per la sala operativa e, come pare imminente, anche per il call center. Per qusto, le 24 ore di sciopero saranno riproclamate al più presto».



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