I Tortu tempiesi con radici a Perfugas
di Giuseppe Pulina
Il fantastico oro olimpico di Filippo rilancia la curiosità sull’origine degli antenati
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TEMPIO . Sulla tempiesità della famiglia Tortu, del cui ramo fa parte l’olimpionico Filippo, non ci sono dubbi. Tempio è, in effetti, la località sarda in cui il tipografo Giacomo Tortu gettò le basi per la sua attività professionale. Di questa famiglia ha scritto un interessante saggio lo storico Guido Rombi, facilmente consultabile tra i materiali online del sito del sistema interbibliotecario (sbagnet.it) a cui afferisce anche la biblioteca comunale di Tempio. Ad averlo letto devono essere stati in tanti in questi giorni. La notorietà di un campione dà sempre più profondità al racconto biografico. Tanto più che quella della famiglia Tortu è una biografia ricca di particolari e, a quanto pare, non ancora del tutto scritta. Tra i dati da correggere o ulteriormente verificare può esserci, ad esempio, l’origine di Giacomo Tortu, che si pensava fosse attribuibile a Laerru, centro della vicina Anglona. «I Tortu, dei quali fa parte Filippo, sono un'antica famiglia perfughese documentata da tre secoli – spiega, invece, lo studioso Mauro Maxia – Giacomo Tortu senior, l'editore-tipografo, era figlio di Salvatore Tortu e Giovanna Maria Murinu, entrambi di Perfugas». A fare luce su tutta la storia della famiglia Tortu – interesse rinnovato grazie anche alle gesta sportive di Filippo – saranno, di sicuro, gli studi degli specialisti. Uno potrebbe essere la trasformazione della ricerca di Rombi in un più approfondito saggio storico che raccoglierebbe le tante ricerche e storie scritte di Tempio e dei tempiesi. Gran parte del lavoro, encomiabile e di grande utilità, è già stato fatto. Un contributo potrebbe venire anche da Maxia, tra i maggiori esperti di linguistica sarda e onomastica. È da Maxia che apprendiamo che anche la moglie di Giacomo Tortu era di Perfugas, come risulterebbe dagli atti dei registri parrocchiali, e che lo storico tipografo di Tempio aveva anche due sorelle di nome Maria e Margherita, nomi molto diffusi in Anglona. La genealogia dei Tortu può prendere la forma di un albero che ramifica in modo rigoglioso. «Fu padrino di cresima due volte nel 1875; due volte nel 1886 e una volta ancora nel 1896. Il terzogenito di Giacomo e Maria Angela Bajardo si chiamava Giovanni Maria (Nino per i parenti) come lo zio materno e fu battezzato a Perfugas il 20 aprile 1897. Giacomo è sepolto a Perfugas nella tomba di famiglia insieme ad antenati ritratti col vestiario tradizionale allora in uso». Oltre a quello tempiese, ci sarebbe così anche un altro versante della saga dei Tortu. A Perfugas erano dei proprietari terrieri e, quindi, vien da credere che disponessero di una certa agiatezza. «Uno di loro – fa presente Maxia – fu anche sindaco di Perfugas intorno alla metà del 1800».