La Nuova Sardegna

Olbia

«Concittadino Usmanov ferma le bombe di Putin»

di Antonello Sechi
«Concittadino Usmanov ferma le bombe di Putin»

Arzachena. Appello all’oligarca del presidente del consiglio comunale Cudoni. «Ma chiedere ora la revoca della cittadinanza è superficiale, prima le sentenze»

15 marzo 2022
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OLBIA. «Siamo sopravvissuti alla fine di Gheddafi, il nostro turismo sopravviverà anche ai russi. Deve essere chiaro che di fronte alla tragedia dell’Ucraina, ai morti e alla distruzione, non ci possono essere ambiguità: si deve fare quello che va fatto. E al nostro concittadino Usmanov lancio un appello: condanni l’uso delle armi e dica a chi governa la Russia di fermare le ostilità». Rino Cudoni, presidente del consiglio comunale di Arzachena, di professione avvocato cassazionista, non si tira indietro di fronte al fantasma che agita la Costa Smeralda, che proprio ieri ha tagliato il traguardo dei 60 anni. Il tema è quello delle conseguenze del congelamento dei beni degli oligarchi russi che dalla metà degli anni 90 sono sbarcati nel nord est sardo. Ville superlusso, gigayacht e grandi spese che si portano dietro alcune centinaia di posti di lavoro messi a rischio dalla black list dell’Unione Europea, che sottraendo beni e risorse ai miliardari cresciuti all’ombra di Putin vorrebbe spingerli a metterne in discussione l’ultima avventura bellica. Compreso il cittadino onorario di Arzachena Alisher Usmanov. Se n’è parlato nell’incontro tra l’amministrazione comunale guidata da Roberto Ragnedda e i rappresentanti di aziende e sindacati, preoccupati per le ricadute economiche e occupazionali del blocco Ue. Cudoni è stato netto: «Preoccupati lo siamo tutti. Sappiamo che il nostro territorio rischia di pagare un costo pesante. Ma di fronte a una guerra come quella scatenata nel cuore dell’Europa non si può essere cinici e far finta che quello che accade, morte e distruzione, non ci riguardi». Dunque, non si possono mettere in discussione le sanzioni agli oligarchi e il congelamento dei loro beni. Ma non è all’ordine del giorno neppure la revoca della cittadinanza onoraria che proprio l’amministrazione Ragnedda nel 2018 ha attribuito a Usmanov, il cui attestato è sulle pareti dello storico palazzo Ruzittu accanto a quelli di Karim Aga Khan, il creatore della Costa Smeralda, e Peter Gabriel, star planetaria della musica che a fine anni Novanta ha preso casa e si è sposato tra Arzachena e Palau. Cudoni ha avuto un ruolo importante nell’attribuzione della cittadinanza. «Per regolamento – spiega – il provvedimento è firmato dal sindaco e dal presidente del consiglio comunale. L’idea andava avanti da una decina di anni, dalle amministrazioni precedenti. Abbiamo deciso il passo dopo che il presidente Mattarella nel 2017 lo aveva insignito dell'Ordine al merito della Repubblica per il suo mecenatismo e la filantropia. La cittadinanza è un titolo onorifico attribuito a personalità straniere. A chi ora ne chiede la revoca, dico che è un approccio superficiale. L’Ue ha aperto un procedimento che può durare alcuni anni, con la possibilità di fare opposizione e controbattere. Da uomo di legge dico che bisogna aspettare le sentenze». Detto questo, Cudoni chiede al “concittadino” Usmanov di condannare le bombe di Putin, che sul territorio di Arzachena hanno ricadute indirette più forti che altrove. L’oligarca, cui farebbero capo sei ville tra Romazzino e il Pevero, secondo le stime vale centinaia di posti di lavoro tra dipendenti diretti e indotto. Che adesso sono in pericolo, come quelli del personale assunto da altri oligarchi. Ma come la Costa ha superato il ritiro dell’Aga Khan e, più in piccolo, l’addio di Gheddafi junior e della sua corte, che negli anni d’oro del dittatore libico impazzava a Porto Cervo, l’idea è che verrebbe superato anche un possibile, anche se non auspicato, esodo russo.

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