La Nuova Sardegna

Olbia

Dopo lo scandalo

Olbia, il sindaco Settimo Nizzi: «Un parco nell’ex Artiglieria»

di Dario Budroni

	Le navi romane abbandonate nell'ex Artiglieria
Le navi romane abbandonate nell'ex Artiglieria

Il Comune pensa al futuro dell’area dove sono state abbandonate le navi romane

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Olbia. Il sogno nel cassetto è sempre stato quello di un parco. Adesso, dopo lo scandalo delle navi romane abbandonate come legna per il caminetto, il Comune prova realmente ad aprire i cancelli dell’ex Artiglieria alla città. Il percorso non è dei più semplici ma il sindaco Settimo Nizzi dice di voler andare fino in fondo. L’idea è quella di rendere finalmente fruibile il grande polmone verde. E quindi sentieri, prati, giochi per bambini e magari anche un parco avventura. Questo per quanto riguarda il Comune. Tutto il resto, e cioè la questione delle navi distrutte, viaggia invece su un altro binario. Gli antichi reperti, fin dal loro ritrovamento, erano infatti custoditi dalla Soprintendenza. Prima in uno dei capannoni militari dell’ex Artiglieria, poi, da qualche anno, e non si sa bene perché, direttamente all’aperto. Forse perché nello stesso capannone si sarebbe dovuto svolgere un intervento di ristrutturazione. Il risultato, però, è che le navi non sono state più messe al riparo. Di conseguenza i delicatissimi legni sono andati in rovina. Nei giorni scorsi, per fare luce su quanto accaduto, la Procura di Tempio ha aperto un’inchiesta, al momento ancora alle battute iniziali. Non ci sono né indagati né una ipotesi di reato. Il procuratore Gregorio Capasso ha affidato la delega per svolgere gli accertamenti ai carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Cagliari.

La proprietà. La questione della proprietà dell’area è un po’ complessa. L’ex Artiglieria è stata per una vita una zona demaniale. Inoltre circa 25 anni fa alcuni dei vecchi capannoni militari (dismessi) vennero concessi alla Soprintendenza, con lo scopo di conservare migliaia di reperti archeologici e anche le casse contenenti 21 relitti romani e medievali (altri tre sono al museo). Nel 2017, invece, l’Artiglieria (ma non i capannoni della Soprintendenza) passò dalla Regione al Comune per la cifra simbolica di un euro. Un passaggio che, però, non è stato ancora del tutto definito. A dirlo è il sindaco Nizzi. «Manca soltanto l’ultimo passaggio – spiega il primo cittadino –. Ci sono state delibere di giunta, ma formalmente la piena proprietà non è stata ancora trasferita al Comune. Speriamo di risolvere tutto al più presto e che la nuova giunta regionale sia d’accordo con il fatto di cederci definitivamente l’area».

Il parco. Dopo l’inchiesta della Nuova sullo scandalo delle navi, il sindaco Settimo Nizzi ha fatto un sopralluogo nell’ex Artiglieria. Un’area in cui, oltre alle navi, sono custoditi tanti altri reperti archeologici. Una zona però facilmente accessibile a tutti. A parlare sono i fatti: negli anni ci sono stati diversi tentativi di furto e alcune famiglie avevano addirittura trasformato vecchie strutture in ricoveri di fortuna. Il sindaco, dunque, nei giorni scorsi ha deciso di far pulire l’area e di mettere in sicurezza le recinzioni per evitare altre intrusioni. Sono stati portati via i rifiuti, le erbacce sono sparite e, ieri, gli operai si sono concentrati sul punto da cui era più semplice accedere: la zona del sottopasso di via Amba Alagi. Poi c’è il futuro. E cioè l’idea di restituire la zona alla città. «Quell’area è un sogno – dice Nizzi –. Ora che è stata pulita è ancora più bella. Abbiamo molte idee, si potrebbero fare tante cose. Parchi giochi per bambini e anche un parco avventura». Sempre nell’Artiglieria il Segretariato regionale del ministero della Cultura sta riqualificando due capannoni (non quelli in cui erano custodite le navi) con lo scopo di realizzare una sorta di polo museale. I lavori sono in corso.

Le navi. Ma sullo sfondo resta lo scandalo delle navi. Per anni sotto gli occhi degli addetti ai lavori ma nonostante tutto abbandonate. Dopo una mozione del gruppo Liberi, se ne discuterà in consiglio comunale. Obiettivo: chiedere la salvaguardia dei reperti conservati con il coinvolgimento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Con lui dovrebbe parlarci anche il sindaco. Nizzi aveva infatti spiegato di voler chiedere un aiuto per la valorizzazione del patrimonio archeologico cittadino, oltre a un maggior numero di archeologi per la zona di Olbia.

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