Arzachena, segregato dai genitori e dalla zia nella casa degli orrori: il ragazzino si è tolto la vita
Paese sotto choc per la morte del 16enne: aveva vissuto terribili maltrattamenti dai tre familiari: tutti condannati
Arzachena Paese sotto choc per la morte di un ragazzino di 16 anni, trovato senza vita nella casa della zia materna a cui era stato affidato. La sua storia aveva sconvolto la Gallura. Era stato vittima di maltrattamenti da parte dei genitori e di una zia. Maltrattato e tenuto segregato per punizione nella sua cameretta, nella casa degli orrori di Arzachena. Il caso era venuto alla luce nell’estate del 2019. Era stato proprio lui, che allora aveva 11 anni, a chiedere aiuto all’ennesima prigionia telefonando ai carabinieri da un cellulare senza la scheda sim. Era emerso l’inferno: le terribili e umilianti punizioni inflitte al bambino, segregato al buio nella sua stanza per ore, senza letto e con un secchio per fare i bisogni, picchiato con un tubo di plastica dietro le ginocchia, nutrito con pane e pasta in bianco, costretto a fare anche 12 docce gelate d’inverno. Nell’aprile 2022 la Cassazione aveva confermato la condanna a 8 anni per i genitori e la zia, e da allora sono in carcere. Lui era stato affidato alla zia materna. Stamattina la tragedia. L’orrore vissuto ha spezzato la sua giovanissima vita