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Olbia, yacht affondato dopo il rogo: area vietata e operazioni di bonifica

Olbia, yacht affondato dopo il rogo: area vietata e operazioni di bonifica

Il charter di lusso aveva 50mila litri di carburante nel serbatoio. «Nessuno sversamento», rassicura la Guardia costiera

11 agosto 2024
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Sassari  Dopo lo spettacolare affondamento in diretta l’attenzione è ora puntata sulla tutela ambientale. L’Atina, yacht di 47 metri di una società di charter di lusso battente bandiera Cook Island, si è adagiata sul fondale tra i 6 e gli 8 metri davanti alla spiaggia del Lido del Sole – Le Saline.

L’imbarcazione a noleggio, al momento dell’incendio, ospitava 8 delle 16 persone a bordo, tutte messe in salvo salendo sul tender in dotazione. Le altre 8 erano a terra per la cena quando intorno alle 20 di sabato 11 agosto, il rogo si è sprigionato, probabilmente dal ponte garage, divorando piano piano i ponti superiori. Le fiamme sono state spente dal rimorchiatore portuale “Mascalzone scatenato” con il successivo supporto dei vigili del fuoco. 

Nel serbatoio circa 50mila litri di carburante, ma «al momento non si registra alcuno sversamento», rassicurano dalla Guardia costiera di Olbia impegnata da ieri nella gestione dell’emergenza. Attenzione massima anche per tutti gli atri idrocarburi a bordo. Si tratta di un’area di altissimo valore ambientale. 

Il Direttore marittimo del nord Sardegna, Gianluca D’Agostino non nasconde la delicatezza dei luoghi e l’importanza di tenere sotto controllo il potenziale inquinamento. «Siamo a 500 metri dalla riva – spiega durante il sopralluogo -. Una vera e propria emergenza ambientale. L’incendio è partito dal ponte garage. L’intervento della Guardia costiera è stato immediato. Un intervento coordinato che ha visto una sinergia eccezionale di quelle che sono le attività di emergenza e soccorso».

A tenere sotto controllo la situazione dal punto di vista di un potenziale inquinamento c’è il mezzo Koral della Castalia, ditta specializzata nel settore marittimo ambientale, dotata della strumentazione specifica per il contenimento e il recupero degli eventuali materiali inquinanti.

Un’ordinanza urgente della Capitaneria vieta di avvicinarsi all’area dell’affondamento in cui sono in corso le operazioni di bonifica e monitoraggio per 500 metri. (se.lu.)

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