La Nuova Sardegna

Olbia

Sanità

Invalidità civile e legge 104, diecimila persone in attesa in Gallura

di Stefania Puorro
Invalidità civile e legge 104, diecimila persone in attesa in Gallura

Pratiche bloccate da oltre due anni. Mancano i medici, poche riunioni per le commissioni dell’Asl

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Olbia. Ci sono almeno 10mila persone, in Gallura, che aspettano di ottenere l’invalidità civile o la 104. Un’attesa che dura da due anni, in alcuni casi da tre, e che coinvolge bambini, pazienti oncologici, invalidi e anziani. Alla base di «una situazione ormai inaccettabile, che si registra solamente in questo territorio», come sottolinea il consigliere regionale del M5s Roberto Li Gioi, «ci sono le mancate o le pochissime riunioni delle commissioni per l’invalidità civile». Un’emergenza, questa, che ha provocato un accumulo incredibile di pratiche, tanto che il sessanta per cento risulta inevaso. «Le proteste non si contano più, i ritardi sono allarmanti e le fasce più deboli soffrono terribilmente – aveva ribadito un mese e mezzo fa anche Danilo Deiana, segretario generale della Cgil Gallura –. Eppure la legge parla chiaro: le competenti commissioni mediche del servizio sanitario pubblico dovrebbero dare risposte entro 120 giorni, ridotti a 90 giorni per le patologie previste dall’articolo 68 quale termine massimo. Inoltre, nei casi di accertamento invalidità civile ed handicap per malati oncologici, sulla base della legge 80 del 2006 che prevede un iter accelerato, le visite dovrebbero effettuarsi entro 15 giorni dalla domanda e gli esiti dovrebbero essere immediatamente produttivi dei benefici che da essi conseguono». Ma nessun termine viene rispettato.

Il quadro. Ma come mai si è arrivati a questo punto? Sino al 2019 tutte le commissioni (quattro a Olbia che si occupano di diversi paesi della Gallura, una a La Maddalena che comprende anche Palau e che risulta bloccata da tempo e una a Tempio che segue anche i centri del circondario) si riunivano regolarmente tutte le settimane e riuscivano a smaltire sia l’arretrato cartaceo che le domande che venivano presentate per via telematica. E nel giro di qualche mese le risposte e i contributi arrivavano. Poi c’è stato lo stop per il Covid e dal 2022 la situazione è precipitata.

I paradossi. Subito dopo l’emergenza sanitaria le commissioni hanno cominciato a sperimentare la valutazione dell’invalidità sulla base degli atti: si esaminava la documentazione ma non si facevano più le visite. «In questo modo - fanno sapere dalla Cgil - si è smaltito molto. Solo nei casi in cui l’Inps riteneva di dover fare ulteriori accertamenti, allora la pratica rimaneva aperta e si convocavano le persone per le visite. Ma problemi e polemiche erano dietro l’angolo: i medici delle commissioni Asl sono ospedalieri ed erano costretti ad abbandonare il reparto per partecipare alle riunioni. Un accavallamento di impegni impossibile da poter gestire. Si era allora deciso di pagare i medici a gettone per farli lavorare nelle commissioni fuori dal normale orario di lavoro (è anche capitato che per alcuni mesi non siano stati pagati in modo puntuale) ma anche questa soluzione è stata limitata nel tempo. Risultato: le commissioni hanno cominciato prima a non riunirsi quasi più, come accade anche attualmente, e dopo sono pure mancati i medici».

La delibera. Lo scorso gennaio la direzione generale della Asl aveva pubblicato un avviso pubblico finalizzato a formare un elenco di personale sanitario e amministrativo per individuare i componenti delle commissioni invalidità civile secondo le indicazioni delle giunta regionale. Non si sa, però, come sia andata a finire. «Vorrei invece sapere come mai, e questa è una certezza, sia stata rigettata dalla Asl la richiesta dei medici in pensione, visto che loro si sono fatti avanti. In questo modo – conclude Roberto Li Gioi - non si può più andare avanti. La gente, e c’è da capirla, è esasperata di fronte alle attese infinite, ma nello stesso tempo è bene ricordare che gli operatori degli sportelli non hanno nessuna colpa e che non possono ingiustamente diventare il bersaglio delle proteste».

Il futuro. Chi si appresta a presentare una domanda per ottenere l’invalidità civile sa già che sarà un’impresa ardua. Non avrà nessuna idea su quando la commissione valuterà il suo caso e non potrà quindi sapere quando la pratica arriverà all’Inps. Ma forse le cose potrebbero cambiare. Dal 1° gennaio 2025 anche la provincia di Sassari sarà tra i territori pilota nei quali verranno soppresse le commissioni delle Asl. Tutto sarà in capo all’Inps che ha già annunciato un piano di investimenti e di assunzioni.

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