Olbia, bruciò vivo il vicino: «Ergastolo per Davide Iannelli»
A chiedere il massimo della pena è il procuratore Gregorio Capasso. Rimarcata l’aggravante della crudeltà
Olbia. Il procuratore della Repubblica di Tempio Gregorio Capasso ha chiesto la condanna all'ergastolo per Davide Iannelli, accusato di aver cosparso di benzina e dato fuoco al suo vicino di casa Tony Cozzolino, l'11 marzo 2022, all'ingresso del condominio di via Petta a Olbia. L'uomo era morto dopo nove giorni nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Sassari a causa delle gravi ustioni riportate (secondo e terzo grado) che avevano interessato il 42 per cento del corpo. È accusato di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.
La richiesta di condanna all'ergastolo è arrivata al termine di una lunga requisitoria da parte dell'accusa rappresentata in aula dal procuratore Capasso e dalla pm Claudia Manconi che per oltre tre ore ha ricostruito i fatti attraverso l'analisi delle dichiarazioni dei testimoni, dei filmati e delle intercettazioni in carcere tra l’imputato e la compagna Rosa Bechere. Movente del delitto, secondo l'accusa, le continue e accese discussioni tra i due. «Cozzolino era la fonte dei suoi problemi, era una persona da eliminare» ha detto la pm. Il procuratore Capasso ha rimarcato l'aggravante della crudeltà. E ha parlato del «silenzio assordante dell'imputato che non ha voluto rendere spontanee dichiarazioni di fronte alla Corte che deve giudicarlo». Si ritorna in Corte d'Assise il 15 e il 22 ottobre per le discussioni di parte civile e difesa. Iannelli è difeso da Abele e Cristina Cherchi, i familiari di Cozzolino sono assistiti dagli avvocati Giampaolo Murrighile, Antonio Fois e Massimo Perra. (t.s.)