Rifiuti, bene il test di Olbia Mare: «In futuro anche in altri quartieri»
Il sindaco Settimo Nizzi dopo lo stop al porta a porta nel rione: «La formula funziona, ma non sarà adottata nell’intera città»
Olbia. Il test ha funzionato. E così il Comune ha deciso: innanzitutto il porta a porta resterà sospeso anche per tutto il mese di ottobre, poi la stessa formula potrà essere estesa anche in altri quartieri della città. Magari in quelli più difficili dal punto di vista della gestione dell’emergenza rifiuti. Insomma, il modello Olbia Mare – dove il Comune ha eliminato i mastelli e ha realizzato un centro di raccolta mobile sorvegliato – è destinato a essere replicato. La conferma, dopo una estate da bollino rosso, arriva direttamente dal sindaco Settimo Nizzi. «Il test di Olbia Mare è andato molto bene – dice il primo cittadino –. I risultati ci hanno soddisfatto. Il servizio ha funzionato, ci è piaciuto. E l’idea è quella di mettere in campo simili soluzioni anche in altre zone della città. Non in tutta Olbia, comunque. I mastelli resteranno. Anzi, presto saranno sostituiti». Nizzi spiega poi che il Comune si trova nel bel mezzo di una fase di studio e di riorganizzazione generale del sistema di raccolta e di gestione dei rifiuti. «Il tutto, naturalmente, all’interno del bando – sottolinea il sindaco –. Faremo tutti i miglioramenti possibili. È previsto anche un rinnovo del parco macchine».
Il caso Olbia Mare. La zona alle spalle del centro commerciale, così come il vicinissimo quartiere di Poltu Cuadu, si conferma come una delle più difficili in assoluto. Una fetta di città, tra l’altro ricca di seconde case e dove abbonda il fenomeno degli affitti in nero, nella quale da anni si fanno i conti con l’emergenza rifiuti, tra discariche abusive, spazzatura senza mastello e cinghiali per le strade. Così a luglio il Comune aveva deciso di sostituire il porta a porta con un Centro ambientale mobile, con una sorveglianza 24 ore su 24. La situazione è pian piano migliorata e i cumuli di rifiuti a bordo strada sono infine diminuiti. «Il bilancio è positivo e il test proseguirà per tutto il mese» aggiunge il sindaco Nizzi. Impossibile, però, dotare ogni quartiere di un Centro ambientale mobile ed eliminare definitivamente il vecchio porta a porta. Bisogna infatti operare all’interno di ciò che era stato previsto dall’appalto. Ma le isole ecologiche simili a quella di Olbia Mare potranno comunque comparire in determinate aree critiche individuate dal Comune.
L’emergenza. Non solo Olbia Mare, in ogni caso. L’intera città si è appena lasciata alle spalle la stagione estiva forse più complicata di sempre, tra boom di presenze turistiche, abbandonatori seriali, cittadini che non pagano la Tari e anche un sistema di raccolta più volte in affanno. A inizio estate erano stati per esempio eliminati i cinque ecobox della città (tra cui uno a Olbia Mare) installati in passato per contrastare l’abbandono dei rifiuti e a loro volta trasformati in discariche abusive. Il sindaco, comunque, assicura che è stata avviata una riorganizzazione generale. Nel frattempo, però, è stato anche deciso di intervenire sul fronte della repressione. Per esempio le multe per i trasgressori adesso sono molto più salate. In più sono state arruolate decine di guardie ambientali e, presto, entreranno in funzione 240 telecamere di videosorveglianza, che saranno utilizzate anche per inchiodare chi abbandona i rifiuti sia in città che nelle campagne attorno.