La Nuova Sardegna

Olbia

Il caso

Tempio, la Rooster attacca il Comune: «Esclusi dall’uso del palazzetto»

di Giuseppe Pulina

	Il palazzetto Covre di Tempio
Il palazzetto Covre di Tempio

La società di basket protesta e l’amministrazione minaccia azioni legali

22 ottobre 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Tempio. Volano parole grosse e anche propositi di ricorsi legali. La destinazione d’uso del palazzetto Covre, decisa con tanto di regolamento comunale, fa discutere e ridiventa un tema di scontro tra la giunta Addis e le minoranze. Ad accendere discussione e animi è la posizione dell’Asd Rooster, società sportiva di basket che ritiene di non poter utilizzare l’unica struttura sportiva della città con i requisiti in regola per le partite di campionato. Terza in graduatoria, preceduta quindi da altre due società, deve fare i conti con la priorità e le necessità organizzative di queste ultime.

«Quest’anno è stata rifatta la graduatoria – dichiarano Vittorino Marras e Vanni Masu, entrambi fondatori e rispettivamente istruttore mini basket e allenatore dell’Asd Rooster – siamo arrivati terzi e non ci aspettavamo dal poterne venire esclusi totalmente. Ci era stato promesso che, rispetto al passato, qualcosa sarebbe stato cambiato, ma è di nuovo tutto come prima o peggio, perché l’anno scorso trovavamo almeno spazio per le partite di campionato». L’Asd Rooster non contesta la graduatoria, ma quello che ritiene essere il mancato riconoscimento di almeno una parte delle sue esigenze, per soddisfare le quali sta facendo al momento uso degli impianti sportivi e delle concessioni di società di altri Comuni come Valledoria e Calangianus.

La Rooster conta una trentina di giovani atleti, una squadra under 14 e una under 13, una esordienti di mini basket e diversi ragazzi con disabilità motorie che fanno attività sportiva. Le sue rivendicazioni hanno il sostegno dei genitori dei ragazzi, che l’anno scorso firmarono una lettera indirizzata al sindaco. «Lettera – affermano Marras e Masu – rimasta inascoltata». Eppure è stata letta, perché di questa, e altro, si lamenta, a sua volta, il sindaco Gianni Addis nella secca e risentita risposta fornita anche tramite i social al direttivo della Rooster.

«Ritengo giusto – questa la perentoria puntualizzazione di Addis – informare i miei concittadini che, insieme all’assessore allo Sport, Elizabeth Vargiu, abbiamo formalmente respinto ogni accusa di ingiustizia e favoritismi con una nota mandata alla Asd Rooster. Le assegnazioni degli impianti sportivi avvengono sulla base di criteri e requisiti previsti da un regolamento comunale senza margini di discrezionalità, e trovo disdicevole da parte di un’associazione sportiva che opera con bambini e ragazzi fomentare malcontento tra i genitori degli stessi convincendoli di aver subito ingiustizie e discriminazioni da parte di questa amministrazione, omettendo invece di dire quali siano i veri fatti».

Ed è proprio sui fatti, ma soprattutto sugli effetti dell’aggiudicazione dell’impianto di San Giuseppe, che con tutta probabilità si continuerà a discutere. Di sicuro, le rimostranze della Rooster troveranno sostegno nell’azione di alcuni consiglieri di minoranza che hanno preso posizione in merito. Tra questi, Alessandro Cordella, già intervenuto sulla questione del palazzetto Covre. La situazione rischia di aggrovigliarsi ulteriormente per via dei toni che vengono usati. Addis definisce «denigratorio e diffamatorio» l’operato della Rooster e si dichiara pronto ad «agire nelle sedi opportune per tutelare l’immagine e l’onorabilità sua, dell’amministrazione e della struttura comunale».

Ai social ha affidato una prima replica Alessandra Amic, che commentando le parole del sindaco, lascia intendere che la questione sarà tema di acceso confronto in Consiglio comunale: «Non mi sorprendono tali intimidazioni del primo cittadino, che scrivendo di pancia trascura il fatto che da denunciante a denunciato il passo è molto breve». Niente esclude (e questo è l’auspicio di molti) che da parole e posizioni così dure si possa giungere a una soluzione che riconcili un po’ tutti.

Primo piano
Sanità malata

Mancano i medici, il Pronto soccorso di Olbia verso lo stop notturno

di Stefania Puorro
Le nostre iniziative