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La polemica

Olbia, Nizzi sui tavolini vuoti al Corso: «Chi chiude i locali liberi la strada»

di Dario Budroni
Olbia, Nizzi sui tavolini vuoti al Corso: «Chi chiude i locali liberi la strada»

Il sindaco parla dello stop invernale di alcune attività: «Faremo rispettare l’ordinanza». L’intervento durante il 18esimo Meeting di Olbia

15 novembre 2024
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Olbia. Tra una battuta in gallurese e l’altra Settimo Nizzi infila avvertimenti e messaggi che non hanno proprio il sapore dello scherzo. Al museo si parla di turismo e il sindaco ne approfitta per dire che corso Umberto, in queste settimane, non sta certo offrendo una immagine decorosa della città. E così ricorda che esiste una ordinanza e che la farà anche rispettare. Tutto ruota attorno al vecchio tema dei numerosi locali del centro che, dopo una stagione estiva fatta di grandi numeri, si ritrovano ora con le serrande abbassate.

Qualcuno è in ferie, altri resteranno chiusi per un bel pezzo. A mandare su tutte le furie il sindaco è in particolare la desolante distesa di tavolini vuoti e sedie di plastica accatastate lungo il Corso ma anche in altre zone della città. Cartoline non proprio in linea con l’immagine di una città turistica e che, comunque, d’inverno continua a essere popolata da più di 60mila abitanti. «Chi lascia tavolini e sedie negli spazi pubblici ha una scarsa sensibilità – dice Nizzi –. Faremo rispettare le regole: se i locali resteranno chiusi per più di venti giorni, senza poi togliere tavoli e sedie dalle zone esterne, perderanno la concessione demaniale». Una posizione, quella del primo cittadino, che era stata rimarcata già due anni fa e che si trova a metà strada tra il decoro urbano e l’incentivo a tenere i locali aperti anche durante il periodo invernale.

Più qualità. Settimo Nizzi interviene nel corso del convegno del 18esimo Meeting di Olbia, che si è tenuto oggi, venerdì 15 novembre. Si tratta dello storico appuntamento dedicato al mondo del turismo e quest’anno incentrato sul fenomeno dell’overtourism, che, come previsto, non mette tutti d’accordo. Il sindaco parla dei tavolini vuoti per intervenire anche lui nel dibattito, di cui aveva parlato La Nuova, che riguarda la situazione attuale del Corso. Poi Nizzi – che a Olbia dice di non percepire i sintomi dell’overtourism – si sofferma su tutto ciò che bisognerebbe fare per migliorare l’ospitalità in città. Si appella quindi ai cittadini, chiedendo loro di contribuire a rendere le strade più pulite, e si rivolge anche ai proprietari dei b&b, chiedendo ad alcuni di loro di tenere alti gli standard. Stesso discorso per gli esercenti: «La qualità deve essere alta, senza imbrogliare i turisti». Poi l’impegno del Comune: «Le nostre idee sono chiare. Per esempio vogliamo migliorare la condizione degli arenili. I processi sono molto lunghi, ma abbiamo sottoscritto un accordo con l’università per uno studio sulla qualità delle spiagge e sugli interventi da attuare per la loro tutela».

I numeri. La sala del museo si trasforma in un luogo di confronto su tutto ciò che ruota attorno alla parola turismo. Tocca come ogni anno a Carlo Marcetti, docente universitario e direttore scientifico del meeting, a mettere in fila un po’ di numeri del 2024. Dati che confermano l’importanza dell’ultima stagione. Da gennaio a ottobre, per esempio, il porto di Olbia ha contato 1 milione e 719mila passeggeri in arrivo (66% del totale regionale), migliorando i dati degli anni scorsi. Cresce bene anche Golfo Aranci, con quasi mezzo milione di arrivi. In aeroporto, da gennaio a settembre, 3 milioni e 377mila passeggeri, contro i 2 milioni e 877mila di un anno fa. I passeggeri nazionali rappresentano il 55,2%.

Quale turismo. Visto il tema del meeting, al museo si parla naturalmente anche di overtourism. Si sono confrontati operatori e studiosi, non tutti sulla stessa posizione: c’è chi lo percepisce e chi invece no. Molto è stato detto – come ogni volta che si parla di turismo – di destagionalizzazione. Franco Cuccureddu, assessore regionale al Turismo, ha ricordato che, nonostante tutto, la Sardegna è ancora oggi una delle regioni meno turistiche d’Italia: in classifica occupa infatti la dodicesima posizione. «È difficilissimo fare in modo che la Sardegna venga percepita come una meta turistica aperta tutto l’anno». Ha però annunciato importanti campagne nazionali che andranno proprio in questa direzione, puntando su Capodanno, Carnevale e Settimana Santa. Il vicegovernatore Giuseppe Meloni ha sottolineato l’importanza degli appuntamenti come il Meeting di Olbia dal punto di vista dello studio e della programmazione futura.

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