La Nuova Sardegna

Olbia

Verso le feste

Presepi rionali, musica e sapori: a Berchidda torna “Notte de chelu”

di Carolina Bastiani

	Uno dei presepi realizzati lo scorso anno
Uno dei presepi realizzati lo scorso anno

Il 14 e il 15 dicembre uno degli eventi più attesi del Natale in Sardegna

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Berchidda. Accoglienza, creatività e sacralità: questi sono gli elementi alla base della magia natalizia che, da undici anni a questa parte, invade le strade di Berchidda grazie ai presepi artigianali di “Notte de chelu”. La manifestazione, in scena il 14 e il 15 dicembre tra «arte, musica e sapori», si snoderà tra i rioni del paese, dove, pronti a offrire un piatto tipico della tradizione locale, ci saranno i berchiddesi. Spazio dunque alle degustazioni, alle botteghe artigiane, ai laboratori creativi e alla musica. E tra i profumi e i sapori del territorio, quest’anno si è affacciata una novità: in casa Rau è nato “Mama Mirto”, un panettone realizzato con un lievito madre ottenuto dalle bacche del mirto. “Notte de chelu” sarà inaugurato il 14 dicembre alle 18.

«Un prodotto di eccellenza, ormai rappresentativo del Natale in Sardegna»: è così che il sindaco Andrea Nieddu ha definito il risultato del lavoro e della passione dei suoi concittadini, veri protagonisti della manifestazione. «I paesani hanno riscoperto il piacere di stare insieme, ma anche l’identità di un paese laborioso, unito, come sempre è stato, nelle produzioni vitivinicole e artigianali e, ora, anche culturali». Un evento, secondo Nieddu, capace di valorizzare anche la lingua sarda, a cominciare dal nome, ripreso dalla canzone dello storico scrittore e musicista Pietro “Babbai” Casu. Non trascurabile nemmeno l’impatto economico: «L’evento crea un indotto che dura per tutto il periodo delle festività natalizie. L’amministrazione continuerà a dare sempre il suo sostegno». A ricordarne le origini è stato Lello Desole, presidente della Pro loco. «Ci riunimmo per fare una bella manifestazione. Si formarono piccoli comitati rionali e inizialmente era prevista una gara tra rioni, ma vista la passione abbiamo rinunciato». La manifestazione è poi cresciuta in maniera esponenziale e da lì la necessità di introdurre il food, con la proposta di piatto tipico concordato, che aiuta i rioni ad autofinanziarsi per l’allestimento dei presepi.

Camilla Marongiu, consulente per la comunicazione, invece, ha parlato del nuovo volto della manifestazione, al passo con i tempi, ma sempre attaccata alle proprie radici: «Nel nuovo logo, la stella a 8 punte rappresenta i rioni. Tutto attorno, l’abbraccio della mezza luna rappresenta il cielo notturno, mentre dall’alta parte c’è la musica. Al centro, la natività da cui si sviluppa l’intero evento». Altra novità di quest’anno, la presenza di un influencer sardo, Daniele Puddu, che darà modo a chi non potrà partecipare di persona di assistere a “Notte de chelu” attraverso i social. E come, sempre, dulcis in fundu. Federica Rau, dell’azienda Rau arte dolciaria, ha espresso il sostegno alla manifestazione per tutti i valori della comunità che sono anche quelli di famiglia e dell’attività, soprattutto per il legame con il territorio: «Sono 18 anni che produciamo panettoni – racconta – per questo, come omaggio, abbiamo creato “Mama mirto”, che è speciale perché fatto con un nuovo lievito madre, ottenuto dalle bacche di mirto. Abbiamo fatto ricerca e sviluppo per quasi un anno e mezzo e siamo riusciti a creare un lievito autoctono che racconta il territorio e che potremmo definire monorigine». Il panettone, dunque, parla sardo e insieme all’ingrediente principe, che è il cioccolato, ci sono bacche e polpa di mirto.

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