Olbia, minaccia di buttarsi dal tetto: scende dopo sei ore
L’uomo, con precedenti, è stato trasportato all’ospedale dopo la trattativa con i carabinieri
Olbia. È salito sul tetto di una palazzina abbandonata e, per almeno sei ore, ha tenuto la città con il fiato sospeso, minacciando di lanciarsi nel vuoto da circa venti metri di altezza. È accaduto oggi, 21 dicembre, in via Indonesia, all’inizio della zona industriale. L’uomo, di 30 anni, un senza fissa dimora originario di un paese dell’Africa, è infine sceso dopo ore di trattativa con i carabinieri. Poi è stato trasportato all’ospedale, dove è stato tranquillizzato e sottoposto a controlli sanitari. Sul posto sono intervenuti, oltre ai carabinieri con un loro negoziatore, anche vigili del fuoco, polizia, 118 e polizia locale. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per aver compiuto diversi furti, soprattutto nelle stazioni di servizio della città.
La segnalazione. Viveva lì. L’uomo che questa mattina, a partire dalle 11, ha minacciato di buttarsi dal tetto, da qualche tempo abitava all’interno di una delle due palazzine di via Indonesia, sede, fino al 2013, degli uffici del commissariato di polizia. La segnalazione di occupazione abusiva di uno degli appartamenti dell’edificio, a due passi dal McDonald’s, è così arrivata ai carabinieri, che hanno avviato, sul posto, le operazioni di verifica. Ed è a quel punto che l’uomo è salito sul tetto, minacciando di saltare giù per opporsi allo sgombero. Con lo scopo di limitare i danni e attutire una eventuale caduta, ai piedi dell’edificio, chiuso da anni, i vigili del fuoco hanno installato un grosso telone gonfiabile.
La negoziazione. Seduto, in piedi, a passeggio sul tetto, l’uomo ha tenuto impegnate per ore le forze dell’ordine. Sul posto anche Michele Monti, comandante del reparto territoriale dei carabinieri di Olbia, Francesco Putzolu, comandante della stazione Olbia centro, e il vicequestore Raffaele Bracale, dirigente del commissariato di polizia. In particolare Putzolu è salito più volte sul tetto e sui balconi della palazzina di via Indonesia, per convincere il trentenne a scendere giù e a lasciare l’edificio. Un tentativo portato avanti per ore anche da un negoziatore dell’arma. La procedura da applicare in questi casi è molto precisa e scrupolosa e prevede l’adozione di determinate tecniche psicologiche, fatte anche di pause, per far sì che il soggetto torni sui suoi passi e modifichi i suoi intenti. Procedura che, dunque, ha dato i suoi frutti: la vicenda si è conclusa poco dopo le 17. È così intervenuto il personale del 118: avvolto in una coperta termica, il trentenne è stato trasportato all’ospedale per tutti gli accertamenti del caso.
I precedenti. L’uomo era noto alle forze dell’ordine da circa un anno e mezzo ed era stato arrestato più volte. L’ultima una settimana fa quando, dentro il bar tabacchi della stazione di servizio Q8 in zona industriale, era stato colto in flagranza di reato dai carabinieri, allertati dal titolare dell’attività, mentre riempiva alcuni sacchi di sigarette, per un valore totale di 14mila euro. Il giovane è stato rilasciato poco dopo. E proprio un sacco di sigarette – forse il bottino di un altro furto – è stato trovato ieri dentro l’appartamento occupato. Oltre alla condizione di salute del trentenne, sarà ulteriormente valutata anche la sua situazione dal punto di vista giudiziario.