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Violenza e Codici rossi: in Gallura 223 casi e 30 arresti nel 2024

di Tiziana Simula
Violenza e Codici rossi: in Gallura 223 casi e 30 arresti nel 2024

Il procuratore Gregorio Capasso presenta i dati: «Non solo repressione, per le vittime una tutela a 360 gradi»

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Tempio Violenze, atti persecutori, maltrattamenti. Sono stati ben 223 i casi di Codice rosso con l’iscrizione di altrettanti procedimenti penali nel corso del 2024, una media di due ogni tre giorni. Un dato allarmante per la Gallura, quello della violenza di genere. Che continua a imperversare anche nell’ultimo anno giudiziario, come emerge dal bilancio tracciato dal procuratore di Tempio, Gregorio Capasso, sull’attività svolta dal suo ufficio.

Sos Codice rosso Nell’ultimo biennio i procedimenti penali relativi ai Codici rossi sono stati 429. Maltrattamenti e violenze sessuali soprattutto ai danni di conviventi o ex conviventi, ma che hanno avuto spesso come vittime anche minori. Nel 2024 sono state eseguite 30 misure cautelari in carcere e agli arresti domiciliari e 80 misure cautelari non custodiali (ad esempio, divieto di avvicinarsi alla vittima o allontanamento dalla casa familiare). Per contrastare questo reato, fin dall’aprile 2019, la Procura di Tempio ha adottato degli specifici protocolli di indagine ed è stato istituito un gruppo specializzato di magistrati (gruppo Famiglia e Fasce deboli) per rispondere in maniera celere alle denunce e adottare misure cautelari e provvedimenti in via di urgenza, così come impone il Codice rosso a tutela delle vittime di violenza.

«Il nostro è un intervento repressivo – ha spiegato il procuratore Capasso –, ma è importante ricordare che sul territorio, anche grazie al Protocollo territoriale d’intesa, operano dei centri antiviolenza che assistono le donne. C’è a Olbia da anni, e recentemente anche uno a Tempio. Abbiamo un protocollo anche con la Procura dei minori con cui ci interfacciamo continuamente per garantire una tutela a 360 gradi».

Repressione, ma non solo. Perché per fronteggiare questo reato è importante anche la sensibilizzazione. «La violenza di genere è un fenomeno socio-culturale e l’intento della Procura non è solo quello di agire per reprimere ma anche sensibilizzare sul tema, cosa che abbiamo fatto in questi anni promuovendo convegni e progetti».

Fiumi di droga L’altro fenomeno diffuso e allarmante è il traffico di sostanze stupefacenti: droga, cocaina soprattutto, che arriva in Gallura attraverso i corrieri della droga che sbarcano nei porti del territorio, quello di Olbia in particolare. Numeri che confermano l’attività di organizzazioni criminali dedite allo spaccio. Nel corso del 2024 sono stati sequestrati ingenti quantitativi di stupefacenti – 37 chili di cocaina a novembre e 39 chili a dicembre, per ricordare gli ultimi sequestri record avvenuti al porto Isola Bianca – e arrestate diverse persone. Sgominata nel giugno scorso una vasta organizzazione dedita al traffico di stupefacenti, con l’esecuzione di 12 misure cautelari.

Reati fallimentari Nella complessa realtà criminale del territorio – su cui incidono fortemente un costante incremento demografico, la presenza di porti e aeroporto, e l’appetibilità dal punto di vista degli investimenti mobiliari e immobiliari – particolare attenzione da parte dei magistrati, anche in questo caso organizzati in gruppi specializzati, è rivolta al riciclaggio di capitali illeciti e a reati finanziari e fiscali. «In particolare – ha spiegato il procuratore Capasso – sono state individuate alcune insidiose forme di fallimento societario dove gli imprenditori, anche con la complicità di professionisti, hanno sottratto capitali e cespiti a danno dei creditori e dell’erario. Le attività investigative svolte, in particolare, con la guardia di finanza, hanno già portato al sequestro di beni di ingente valore economico. Tra le attività più recenti, una complessa indagine per frode in commercio e reati fiscali che ha portato al sequestro preventivo di oltre 2 milioni di euro di beni nella disponibilità degli indagati e un complesso procedimento per il quale è stato emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per riciclaggio, dichiarazioni fraudolenta e false fatturazioni per svariati milioni di euro.

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