Picco dell’influenza ed emergenza polmoniti, la Sardegna tra le regioni più colpite
Gli ultimi dati del sistema di Sorveglianza RespVirNet mostrano un aumento del numero di casi di sindromi simil-influenzali nella quarta settimana del 2025
Roma In questi giorni, come sempre accade in questa stagione, tanto gli ospedali quanto i presidi territoriali come gli studi dei Medici di Medicina Generale sono sotto pressione. In particolare, si registra un aumento degli accessi al Pronto Soccorso collegati a sindromi simil-influenzali con complicanze a livello respiratorio.
Gli ultimi dati del sistema di Sorveglianza RespVirNet hanno mostrato un aumento del numero di casi di sindromi simil-influenzali nella quarta settimana del 2025 con un'incidenza che ha superato la soglia di “alta” intensità (17,3 casi per mille assistiti). Maggiormente colpite sono alcune regioni come Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo, Puglia e Sardegna con un aumento, in alcune di queste regioni, dei ricoveri per polmoniti da diversi patogeni. Non si sa quanto potrà durare questo plateau. Ciò su cui convergono i clinici sono alcuni concetti: è fondamentale una maggiore copertura vaccinale, soprattutto nei pazienti fragili, per evitare complicanze; l'assunzione di farmaci deve avvenire sotto stretto controllo medico, soprattutto per quanto riguarda gli antibiotici, il cui abuso può provocare una crescita della resistenza dei batteri agli antibiotici stessi.
«A determinare queste sindromi simil-influenzali è la concomitante presenza di diversi virus respiratori - spiega Roberto Parrella, Presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali - SIMIT - I campioni esaminati dai vari laboratori risultano positivi in varie percentuali a virus influenzali di tipo A e B, Virus Respiratorio Sinciziale, SARS-CoV-2, Rhinovirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, Adenovirus, Bocavirus e virus parainfluenzali. La co-circolazione di questi diversi virus può aumentare il rischio clinico e la possibilità di complicanze soprattutto nei pazienti anziani, nei fragili con patologie croniche o con alterazioni del sistema immunitario e nei bambini al di sotto dei 5-6 anni d'età. In questa popolazione i virus circolanti possono determinare sintomi più severi che portano ad un affollamento delle strutture d'emergenza ed a un aumento dei ricoveri ospedalieri per varie complicanze. Bisogna aumentare la copertura vaccinale tra anziani e persone a rischio per ridurre la progressione verso manifestazioni cliniche gravi, che portano a sovraccaricare il sistema sanitario. La protezione dovrebbe riguardare non solo i virus influenzali, ma anche altri patogeni come il Virus Respiratorio Sinciziale, responsabile di gravi manifestazioni cliniche nelle popolazioni a rischio, per il quale esiste una protezione vaccinale efficace».