Invalidità civile, Cgil all’attacco: «In Gallura le domande sono più di 8mila»
Il segretario Deiana: «Per oncologici e minori c’è ancora arretrato»
Olbia I numeri non tornano. «Ottomila domande ancora inevase per ottenere l’invalidità civile? No, sono di più». Danilo Deiana, segretario generale della Cgil Gallura, riaffronta uno dei casi «più spinosi e vergognosi» degli ultimi anni. «Pratiche bloccate, persone che aspettano anche da due-tre anni per avere un sussidio, disagi pesantissimi per le famiglie. E ora che è partita la riforma della disabilità che prevede l’invio delle richieste, con un iter più snello, direttamente all’Inps, la Asl cerca di correre ai ripari. Ovvero: dà un’accelerata, e mi riferisco alle dichiarazioni del direttore generale Marcello Acciaro, per cercare di smaltire l’arretrato. Innanzitutto siamo abbondantemente sopra le 8mila pratiche in lista d’attesa. E poi non è vero che quelle relative agli oncologici e ai minori sono state chiuse. Solo nel nostro patronato ne risultato moltissime non ancora esaminate. Poi una doverosa domanda: perché la Asl solo adesso parla di più riunioni settimanali delle commissioni mediche? Non poteva pensarci prima? E ancora. Non sappiamo se le quattro commissioni del territorio siano tutte attive: se così non fosse i tempi si allungherebbero di parecchio. L’ho già detto e lo ripeto ancora oggi: la Regione deve attuare un monitoraggio costante e fare tutti gli approfondimenti necessari sui numeri esistenti e quindi sulla reale lista di domande rimaste indietro. E se necessario, come avvenuto in altre regioni, si diano risorse per pagare professionisti aggiuntivi (sia medici che amministrativi) che possano contribuire realmente a velocizzare il lavoro delle commissioni. Qui si sta parlando di strumenti che devono essere dati alle persone quando sono in vita ma, purtroppo, è capitato anche che i destinatari dei contributi morissero mentre aspettavano che la domanda venisse accolta. Quel che è certo è che non si può più perdere tempo. Servono risposte e fatti. Nessuno può continuare ad aspettare».
L’Inps E mentre la Asl Gallura cerca di correre, anche la sede dell’Inps che ha competenza su tutto il territorio della provincia Gallura Nord Est Sardegna si sta preparando da mesi per far fronte alla nuova riforma ed è pronta a cominciare. E in questo momento, se arrivassero le domande, potrebbero essere subito esaminate, sia con le visite che attraverso gli atti. È chiaro però che se ne dovessero giungere migliaia, una dietro l’altra, non si escluderebbero rallentamenti sia legati alla necessità di reperire altro personale (ci sono diversi bandi in corso) sia per l’avvio delle nuove procedure. Procedure che, come detto, vanno a rendere più semplice la vita dei cittadini. E qui un ruolo chiave lo avrà il medico curante: sarà lui a dover inviare la domanda all’Ips allegando tutta la certificazione necessaria perché il suo paziente possa ottenere l’invalidità civile.
Il paradosso Ma che cosa può accadere nel momento in cui ci sono due binari? È infatti un corso un “passaggio di consegne”. Da una parte, infatti, c’è la Asl che sta smaltendo l’arretrato, dall’altra l’Inps che aspetta le domande. E quindi: se il signor Mario Rossi, oggi, presentasse la domanda all’Inps attraverso il suo medico di famiglia, “rischia” di passare davanti agli ottomila, o forse più, ancora in attesa. «Ma c’è anche un altro aspetto importante da sottolineare - chiude Danilo Deiana -. Chi ha già presentato la richiesta alla Asl, deve aspettare e sperare che venga accolta al più presto con il vecchio ma ancora attuale sistema. Se infatti dovesse decidere di presentare una nuova istanza all’Inps, per poter accorciare i tempi d’attesa, perderebbe tutti gli arretrati».