Olbia. L’elenco è chilometrico. Nomi, cognomi e richiami alle mappe catastali: è il Comune che avvisa centinaia di cittadini e società che è stato appena avviato l’ iter degli espropri lungo i terreni sul mare. Alcuni lo sapevano, molti altri no. Il Piano di utilizzo dei litorali sta muovendo i primi passi e così, dopo il via libera del consiglio comunale lo scorso dicembre, è un avviso pubblico a mettere nero su bianco il futuro delle spiagge olbiesi. Da Porto Istana fino a Porto Rotondo e ai primi pezzi di Costa Smeralda: i retrospiaggia saranno espropriati (ma non le case) perché lì il Comune dovrà realizzare parcheggi e servizi e individuare anche le aree da destinare ai chioschi e ai bar. Non è una grossa novità – perché dell’impianto generale del Pul si parla ormai da tempo – ma l’avviso pubblico relativo degli espropri ha comunque generato, in alcuni casi, un certo malcontento. Scorrendo l’elenco dei cittadini e delle società interessate, si capisce subito che la procedura riguarderà un po’ tutti. Personaggi noti e semplici cittadini. Dal principe Karim Aga Khan, evidentemente nella zona iniziale della Costa Smeralda dalle parti della Rena Bianca, al “re” di Tavolara Tonino Bertoleoni. Ci sono anche gli storici proprietari terrieri di Olbia, come i Tamponi e i Marzano, ma anche numerose società tra cui la Marina di Porto Rotondo e la Costa Turchese spa, riconducibile alla famiglia Berlusconi. E poi ancora Demanio, Regione e Consorzio industriale.
Gli espropri. Il Pul di Olbia, come annunciato a dicembre in consiglio comunale, punta a rendere libero il 70 per cento delle spiagge. Lo spazio dei lettini e degli ombrelloni delle concessioni sarà dunque ridotto in maniera piuttosto importante. I chioschi dovranno invece trovare posto nel retrospiaggia. Novità anche per quanto riguarda i parcheggi, che dovranno essere allontanati dalle dune. Per tutto questo il Comune ha avviato la procedura di esproprio: servono i terreni per sistemare tutto ciò che non potrà più essere presente in spiaggia e nelle immediate vicinanze. «Sta accadendo quello che avevamo già spiegato – commenta il sindaco Settimo Nizzi –. E cioè quello che è previsto nel nostro Pul. Stiamo facendo la scelta più giusta: nelle spiagge, in futuro, troveranno posto solo i bagnanti. Dietro, nel retrospiaggia, saranno quindi realizzati i chioschi. Non possiamo più riempire le spiagge di strutture togliendo lo spazio a chi invece vuole vivere la spiaggia liberamente». Poi c’è la questione dei parcheggi. Dovranno essere realizzati lontani dalla sabbia, in una ottica di salvaguardia dell’ambiente marino e del sistema dunale. Un esempio è la spiaggia di Pittulongu: qui il Comune punta a ricostituire le dune e quindi eliminerà la strada asfaltata lungo la spiaggia e allontanerà la storica area di sosta, da sempre ricavata in uno stagno che d’estate va all’asciutto. Stesso discorso per la spiaggia di Marinella, affollatissima d’estate. «Sì, i parcheggi saranno arretrati – prosegue il sindaco Nizzi –. La norma è chiara, dovranno essere realizzati oltre i 150 metri dalla linea di battigia. Non è più pensabile lasciare le nostre auto quasi sulla sabbia, continuando dunque a inquinare. Chi vorrà andare al mare dovrà fare una piccola passeggiata di 150 metri. Naturalmente ci saranno le passerelle, in particolare per le persone con disabilità. Saranno creati parcheggi e servizi per dare a tutti la possibilità di raggiungere la spiaggia senza ostacoli. Questo è fondamentale». I cittadini e le società interessate dalle procedure di esproprio avranno 30 giorni di tempo per presentare le loro osservazioni.
Il Pul. Il Piano di utilizzo dei litorali, illustrato a dicembre in consiglio comunale, è comunque ancora ai nastri di partenza. L’aula ha detto sì all’impianto generale, con l’astensione dell’opposizione, dando il via alle procedure che porteranno agli espropri. Più avanti, invece, arriverà il momento dell’ adozione del piano, delle osservazioni e del passaggio obbligatorio negli uffici regionali per il via libera definitivo.