La Nuova Sardegna

Olbia

Il futuro delle spiagge

Olbia, anche principi e oligarchi nel maxi piano degli espropri

di Dario Budroni

	Una veduta dall'alto di Capo Ceraso
Una veduta dall'alto di Capo Ceraso

Piano dei litorali, il Comune pubblica il secondo avviso: centinaia i nomi

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Olbia La seconda parte è decisamente più lunga della prima. Ancora centinaia di nomi e cognomi, più una bella sfilza di società, sigle, indirizzi e codici catastali. In mezzo c’è un po’ di tutto: industriali, principi, comuni mortali, imprenditori e anche un oligarca considerato l’uomo più ricco della Russia. L’amministrazione comunale, ieri, 25 gennaio, ha pubblicato il secondo avviso dove sono riportati tutti i proprietari che dovranno rinunciare a un pezzo di terra sul mare. Tutto ruota al Piano di utilizzo dei litorali su cui la giunta Nizzi si è messa al lavoro. L’obiettivo è rivoluzionare il modo di vivere le spiagge e, di conseguenza, il Comune ha bisogno di nuovi terreni dove sistemare parcheggi, punti ristoro e servizi. Il primo avviso pubblicato il 10 gennaio – e quindi con i primi nomi – aveva lasciato intuire le dimensioni dell’operazione. Quello di ieri, invece, ha spazzato via ogni dubbio: quello che sta per partire è di gran lunga il più grande esproprio della storia recente, naturalmente per quanto riguarda Olbia. In effetti il Comune punta a intervenire praticamente in tutta la fascia costiera: da Costa Corallina, al confine con il Comune di Loiri Porto San Paolo, fino alla prima fetta di Costa Smeralda, al confine con Arzachena. Dentro c’è tutto, quindi anche le zone di Capo Ceraso, Porto Istana, Pittulongu, Porto Rotondo e Portisco.

Espropriati  I vincoli preordinati all’esproprio, per pubblica utilità, riguardano insomma centinaia di persone e società. Nel primo avviso, per ragioni di ordine alfabetico, ci si imbatte subito in un nome piuttosto illustre: il principe Karim Aga Khan, il creatore della Costa Smeralda che, da quelle parti, conserva ancora i suoi terreni. Nel secondo avviso, alla quinta pagina di un elenco senza fine, compare anche lui: Alexey Mordashov. Secondo alcune classifiche è il quarto uomo più ricco della Russia, secondo altre è invece il primo. Mordashov, magnate della siderurgia, possiede anche una mega villa a Portisco, vicino alla spiaggia della Rena Bianca. Una reggia con vista mare che nel 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina e sulla base della black list stilata dall’Unione europea, era stata congelata dalla guardia di finanza. Nella lista degli espropri del Comune non mancano poi alcuni Donà dalle Rose, famiglia che ha fondato Porto Rotondo. Numerosi i pezzi di terreno che saranno espropriati alla società Costa Turchese spa con sede a Milano. In altre parole è la società che fa capo alla famiglia Berlusconi, che da decenni è proprietaria di una grossa parte di Capo Ceraso sulla quale vuole investire. Tra gli espropriati anche il Comprensorio di Costa Corallina, la Marina di Portisco e il Grand Hotel Abi d’Oru a Marinella, dell’editore e imprenditore Sergio Zuncheddu. Poi tantissimi olbiesi, con il cognome Deiana che prevale su tutti, e una bella lista di industriali e manager del nord Italia e del nord Europa. C’è anche la famiglia Marzano, che da quasi cento anni è proprietaria di vasti terreni a sud di Olbia. Nel primo avviso del Comune, invece, erano stati inseriti nell’elenco anche i Bertoleoni, cioè la “famiglia reale” di Tavolara, il Cipnes, il Demanio, la Regione e la Marina di Porto Rotondo.

Cosa succede Agli espropriati, in ogni caso, non saranno portate via le ville e le case. In poche parole il Pul della giunta Nizzi, che sta cominciando a muovere i primi passi, punta a rendere libero il 70 per cento delle spiagge, riducendo così lo spazio delle concessioni. I punti ristoro saranno realizzati nel retrospiaggia, così come i parcheggi saranno allontanati dalla sabbia insieme ad altri servizi, lasciando campo libero alla rigenerazione delle dune. Per questo il Comune punta a far suoi i terreni alle spalle delle spiagge. Le persone e le società finite nell’elenco hanno 30 giorni di tempo per presentare le loro osservazioni.

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