Uccise il padre con una mazza: «Avevo preso troppa Lsd, non ricordo»
Per la prima volta Michele Fresi parla dell’omicidio dell’orafo di Arzachena
Arzachena «Non ricordo… Non ricordo». Il racconto della vita di Michele Fresi fatto in aula, questa mattina, 18 febbraio, si è fermato nel momento in cui il suo avvocato Pierfranco Tirotto gli ha rivolto delle domande sulla notte del 27 dicembre 2023 ad Arzachena, quando, dopo aver assunto massicce dosi di acidi e cocaina, aveva colpito a morte con una mazza in legno suo padre Giovanni e aggredito un’amica e due carabinieri. «Avevo preso dieci francobolli di Lsd e stavo molto male, allora ho preso la cocaina per placare il mio malessere ma, anziché stare meglio, mi ha fatto ancora più male e da quel momento non ricordo più nulla. Buio totale. Ricordo solo che qualcuno a un certo punto mi ha detto: “Comunque tuo padre non ce l'ha fatta”. E io gli ho risposto: “Perché? Cosa c'entra mio padre?”». Di quella notte ha detto di non ricordare nulla, né di aver ucciso suo padre. «Sto ricostruendo ora in questo processo che cosa è successo». (t.s.)