La Nuova Sardegna

Il fatto

Superbonus, trappolone del governo sulla casa. Ance: «Una tassa occulta»

di Massimo Sechi
Superbonus, trappolone del governo sulla casa. Ance: «Una tassa occulta»

Inviate le prime lettere di verifica per l’aumento di valore degli immobili. Tilocca: «Il governo dovrebbe riproporre la misura e non punire i cittadini»

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Sassari L’agenzia delle entrate ha già iniziato ad inviare le prime lettere di compliance ai proprietari degli immobili che grazie agli interventi del superbonus hanno visto aumentare il valore del proprio appartamento o della propria villetta e non hanno proceduto all’aggiornamento catastale. Non si tratta per la verità di un fulmine al ciel sereno, l’avvio dei controlli era stato espressamente richiesto dal ministero delle finanze.

Quell’aumento di valore comporta tra le altre cose, con l’adeguamento delle rendite, un significativo aumento dell’Imu per le seconde case. Chi riceve la temuta missiva dovrà mettersi subito in regola, pena l’aggiornamento d’ufficio (che quasi certamente non converrebbe ai proprietari) ed una pesante sanzione. Per ora si parte con chi ha avuto i maggiori incrementi di valore, ma si andrà avanti per gradi e prima o poi la verifica toccherà praticamente a tutti. «Il primo commento che viene da fare è che si tratti di un vero e proprio tradimento nei confronti dei cittadini – afferma il presidente regionale di Ance Sardegna (l’associazione dei costruttori edili) Pierpaolo Tilocca –. Le imprese e i privati sono riuscite a portare avanti tantissimi interventi con grandissima difficoltà, con una compressione di tempi che ha messo in crisi le imprese. Non dimentichiamo che molte, anche nell’isola, in questi anni si sono dovute sobbarcare investimenti importanti, per l’acquisto di ponteggi, gru e di tutto quello che serviva per effettuare i lavori. Tutti questi costi non potevano certo essere ammortizzati in un anno e mezzo. Sono stati eseguiti interventi di efficientamento energetico e riammodernamento, che andavano nella direzione stabilita dai governi precedenti e in linea con quanto previsto dalle normative comunitarie. È stato un lavoro straordinario che in Sardegna ha prodotto interventi per oltre 2 miliardi e mezzo di euro. E ora sembra che si debba punire il cittadino per avere adempiuto a quanto stabilito per legge».

Ma come viene percepita questa decisione di avviare le verifiche? «Con l’arrivo delle lettere dell’agenzia delle entrate – prosegue Tilocca – la sensazione più diffusa è che si tratti di una sorta di tassa occulta sul superbonus. Eppure è stata già ampiamente smentita la ricostruzione che parlava di un buco di 200 miliardi per le casse dello Stato causate dal superbonus. Da un po’ si sente dire che i conti sono in ordine, e allora questi effetti nefasti non esistono. Ma soprattutto sta venendo fuori ciò che in tanti, compresi noi dell’Ance, dicevamo da tempo: il superbonus è convenuto allo Stato. Ha fatto girare l’economia come raramente era accaduto prima, ha disintegrato la disoccupazione, ha fatto emergere il lavoro nero e ha alimentato anche il mondo industriale che ora è di nuovo in caduta libera. La realtà è che, invece di continuare a descriverlo come un qualcosa che ha creato problemi, il superbonus andrebbe riproposto. Magari con un sistema diverso, ad esempio con prenotazione del credito e con un plafond stabilito in partenza, ma non deve essere accantonato».

Per Tilocca il problema ora è anche di fiducia dei cittadini nei confronti di eventuali futuri interventi che prevedano agevolazioni simili. «Ci sono obiettivi fissati dalla comunità europea sull’efficientamento energetico che devono essere per forza raggiunti nel nostro Paese. Io non so in che modo lo Stato deciderà di muoversi. Però è chiaro che, visto quanto sta accadendo ora, il cittadino avrà quasi il timore di effettuare gli interventi e questo non può che essere un fatto molto negativo».

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