La Nuova Sardegna

Olbia

Pedopornografia

Filma atti sessuali col figlio e altri minori e li condivide nelle chat

di Tiziana Simula
Filma atti sessuali col figlio e altri minori e li condivide nelle chat

Chiesto il rinvio a giudizio per un 42enne e altre due persone

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Olbia Da un anno si trova in carcere con l’accusa di aver costretto suo figlio di otto anni a subire atti sessuali, momenti che avrebbe fotografato e filmato, condividendo, poi, quelle immagini, anche attraverso videochiamate, con altre persone. Ora l’inchiesta su un presunto giro di pedopornografia, partita da un paese dell’Alta Gallura, e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari (competente per questo reato) si è chiusa, e il pubblico ministero Gilberto Ganassi, ha chiesto al gup del tribunale di Cagliari il rinvio a giudizio per l’uomo, 42 anni, e per altre due persone, tra cui una donna, che sarebbero coinvolti nella vicenda in concorso con lui. Il quadro accusatorio è molto più ampio rispetto alle accuse iniziali: non sono più due (tra cui il figlio dell’arrestato), ma cinque i minori vittime di una serie di episodi gravissimi, avvenuti tra il 2023 e il 2024. Dunque, tre gli imputati e cinque le vittime.

Risultano fuori dalla richiesta di rinvio a giudizio due uomini inizialmente indagati. La loro presenza nelle videochiamate non sarebbe stata confermata dai minori sentiti in incidente probatorio. Il 42enne è accusato in concorso con un altro uomo di 31 anni di pornografia minorile continuata e aggravata e violenza sessuale continuata e aggravata ai danni del figlio e di altri tre minori. Nel capo d’accusa si parla di “spettacoli pedopornografici” realizzati dal 42enne col coinvolgimento del figlio, costretto a fare e subire atti sessuali, immagini che avrebbe condiviso con altre persone in videochiamata o sulle chat. La donna, 32 anni, per cui la Dda chiede il rinvio a giudizio è accusata, in concorso con l’arrestato, del delitto di corruzione di minorenne: avrebbero avuto un rapporto sessuale in presenza della figlia.

L’udienza preliminare davanti al gup del tribunale di Cagliari, Michele Contini, è fissata per martedì 18 marzo. Il delicatissimo caso era venuto alla luce nel marzo 2024 in seguito alla denuncia presentata dall’ex moglie del 42enne, dopo che suo figlio si era confidato con lei. I carabinieri di Tempio, che hanno effettuato le indagini, avevano perquisito l’abitazione dell’uomo e sequestrato cellulari, computer e vari dispositivi elettronici. Qualche settimana dopo, era finito in carcere. Dal contenuto delle memorie, gli investigatori erano risaliti anche alle altre persone che, secondo la Procura distrettuale, sarebbero coinvolte nella vicenda per aver ricevuto le immagini dei bambini. Il figlio dell’arrestato e un altro minore erano stati sentiti nei mesi scorsi in incidente probatorio, col sostegno di una psicologa infantile. Il quadro emerso dalle loro testimonianze avrebbe confermato l’ipotesi accusatoria della Dda nei confronti dell’uomo e di altre persone. Chiusa l’inchiesta, la vicenda approda ora in udienza preliminare. L’arrestato è difeso dall’avvocato Angelo Schirru del foro di Cagliari, gli altri imputati sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Ledda del foro di Cagliari, e Sergio Porcu del foro di Sassari. Il bambino di 8 anni e sua madre sono assistiti dall’avvocata Monica Liguori, del foro di Tempio, che assiste anche un altro minore. Le due vittime degli abusi si costituiranno parte civile.

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