L’appello del vescovo all’assassino di Marco Mameli: «Chi sei? Mostra il tuo volto»
Monsignor Antonello Mura: «Superiamo l’omertà, facciamo di tutto per dare un nome al responsabile»
Ilbono «Anche dopo diversi giorni dall'uccisione di Marco, le domande che ci accompagnano sono sempre le stesse: "'Perché?" e, l'altra, "Dio, dove sei?". Due domande, ma un unico grido di dolore». E’ iniziata così l’omelia del vescovo di Nuoro-Lanusei Antonello Mura che ha celebrato le esequie di Marco Mameli, il 22enne di Ilbono ucciso a Bari Sardo durante i festeggiamenti del Carnevale la sera del 1 marzo. Il vescovo ha rivolto un appello all’assassino del ragazzo: «Chi sei? Rivelati, mostra il tuo volto».
E poi rivolgendosi ai familiari del 22enne ucciso, i genitori Simona e Andrea e alla sorella Laura: «Questa comunità ecclesiale, insieme a quella civile, vi abbraccia teneramente e con discrezione, avendo consapevolezza di non avere parole sufficienti, né tantomeno adatte, per dare risposte alle vostre domande». E poi: «Inutile negare però che da questi giorni cattivi usciamo tutti divisi. Non ne sentivamo proprio la mancanza. E quanta tristezza nel prendere atto che una festa come quella del carnevale, sia diventata l'occasione per esaltare l'aggressività e la violenza, invece della gioia e della condivisione. Violenza ancora una volta facilitata dalle armi di ogni tipo, che continuano a circolare con una disarmante naturalezza. Ma la vita non è uno scherzo, neanche a Carnevale». Sull’utilizzo di armi e l’abuso di alcol e droga: «I violenti di qualsiasi tipo, ricordiamocelo, sono sempre e comunque figli di questa terra, di questa umanità. E ci dovrebbe interessare aiutarli e recuperarli. Marco merita di entrare per sempre nell'amore di Dio, perché ha subito il torto più grande: quello di avergli tolto il dono della vita. Ed è giusto che si faccia di tutto, anche vincendo l'omertà di molti, perché chi ha fatto questo non rimanga un volto violento e ignoto. Solo chi si fa riconoscere si potrà anche aiutare», ha detto il vescovo.
E dunque «chiediamo a questo volto sconosciuto: chi sei, dunque? Rivelati, per favore! Rivelandoti ci aiuterai a credere che nonostante le vie storte, c'è sempre la possibilità di recuperare quelle diritte».