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Olbia

Guardia costiera

Fratelli dispersi in mare, le ricerche, le ipotesi: Procura e Capitaneria fanno il punto

Fratelli dispersi in mare, le ricerche, le ipotesi: Procura e Capitaneria fanno il punto

Quattro giorni di mobilitazione via mare e via terra. Tanti volontari in campo

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Olbia Quattro giorni di ricerche massicce in mare e a terra e nessuna ipotesi esclusa, compresa la possibilità che Giuseppe e suo fratello Lorenzo, dopo l’affondamento della loro barca, abbiano raggiunto a nuoto la costa di Capo Figari e lì, cercato rifugio. È l’ipotesi avanzata dalla Capitaneria di porto di Olbia che, sotto la direzione del procuratore della Repubblica di Tempio, Gregorio Capasso, si sta occupando del coordinamento delle ricerche dei due fratelli olbiesi, di 20 e 24 anni, dispersi in mare da sabato scorso, dopo essere usciti in barca per una battuta di pesca a Capo Figari. Procura e Capitaneria fanno il punto sulle ricerche che proseguono anche nella giornata di oggi, 23 aprile, con lo stesso impegno, coinvolgendo squadre operative in mare, in cielo e a terra. Le ricerche sono scattate alle 19:30 di sabato 19 aprile e da allora proseguono senza sosta e hanno visto finora l'impiego di un massiccio dispiegamento di forze per centinaia di ore di pattugliamento a mare lungo un ampio tratto di costa, compreso tra l'Isola di Tavolara e la spiaggia di Capriccioli, col costante supporto di elicotteri, droni e attività subacquee che non si sono mai interrotte, grazie all'impiego di squadre di sommozzatori, Rov  (Remotely Operated Vehicle) e Side Scan Sonar. 

In campo, oltre alla Guardia Costiera, ai vigili del fuoco, alla polizia di Stato, ai barracelli e alla Protezione civile, un ruolo fondamentale è stato svolto dalla straordinaria mobilitazione di numerosi volontari, che hanno fornito un prezioso supporto sia in mare che lungo le coste. «Questa risposta generosa e partecipativa, che riflette lo spirito di solidarietà del popolo sardo, ha permesso di estendere capillarmente le ricerche», sottolineano le autorità. Nonostante l'ampio raggio delle operazioni, gli investigatori della Guardia Costiera hanno concentrato le ricerche principalmente nell'area di Capo Figari, zona abituale di pesca dei due giovani, dove sono stati rinvenuti diversi oggetti personali, successivamente riconosciuti dai familiari.

Le indagini si sono avvalse di diverse strategie, tra cui la localizzazione dei telefoni cellulari (grazie agli ultimi agganci alle celle telefoniche di Nodu Pianu e Posada), le interviste ai responsabili degli approdi diportistici e agli equipaggi delle imbarcazioni presenti nel golfo di Olbia sabato mattina, l'analisi dei profili social dei due giovani e la costante collaborazione con i familiari. Queste attività hanno fornito le basi per la pianificazione delle ricerche, che si sono sviluppate giorno dopo giorno anche grazie all'esperienza di chi conosce profondamente il territorio marittimo, come gli operatori portuali e gli equipaggi dei traghetti che percorrono quotidianamente quelle rotte. La Capitaneria di Porto di Olbia invita chiunque sia in possesso di informazioni utili alle ricerche a mettersi in contatto con l'ufficio. Chi desidera partecipare alle ricerche sia via mare che via terra, può rivolgersi alla Capitaneria di Porto di Olbia per coordinare efficacemente l'impiego delle risorse ed evitare sovrapposizioni.

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