Dal Senegal ad Arborea, la produzione di cozze migliora la vita di 375 donne
Il progetto Pétites Noires coinvolge il Comune di Oristano, l’amministrazione di Thiaroye sur Mer e l’azienda Nieddittas
Oristano Migliorare le condizioni economiche delle popolazioni del Senegal grazie allo sviluppo di una filiera di eccellenza nell’allevamento delle cozze. A beneficiarne direttamente sono le 375 lavoratrici di una cooperativa senegalese grazie al progetto di cooperazione internazionale Pétites Noires che in questi giorni fa tappa in Sardegna con una delegazione senegalese del Comune di Thiaroye sur Mer, dove l’associazione cooperativa COFLEC intende sviluppare la filiera di eccellenza nel settore della mitilicoltura. L’obiettivo generale è favorire l’emancipazione, l’autodeterminazione, il benessere femminile e giovanile. È un risultato che si vuole raggiungere attraverso il progetto di mitilicoltura e trasformazione ittica che può contribuire a contrastare il fenomeno dell’emigrazione clandestina.
Il progetto porta la firma dei Comuni di Oristano, capofila dell’iniziativa, e Thiaroye sur Mer ed è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo nel quadro del Progetto Reti al Lavoro, avviato dalle Regioni Piemonte e Sardegna. Sono partner l’Associazione Sandalia ONLUS, le aziende Nieddittas di Arborea e Varpesca di Olbia, l’Associazione Sardegna Soccorso Oristano VIDA Odv, l’Associazione Labint, MEDSEA Foundation, l’Associazione COFLEC, il Servizio regionale e dipartimentale della pesca e la Direzione gestione e sfruttamento dei fondali marini del Senegal.
Ieri, lunedì 6 marzo, la delegazione senegalese ha visitato lo stabilimento Nieddittas di Arborea per un primo scambio di informazioni utili a sviluppare buone pratiche in Senegal. Erano presenti il sindaco di Oristano Massimiliano Sanna e l’assessora alle Attività produttive del capoluogo, Valentina de Seneen, e ancora Yayi Bayam Diouf (Presidente Associazione cooperativa COFLEC), Maria Giovanna Lai e Aly Cisse (Associazione SANDALIA ONLUS), Gianluigi Matta (Associazione VIDA Sardegna Soccorso), Mauro Coni (Dipartimento Ingegneria dei Materiali dell’Università di Cagliari), Giacomina Cadau e Mara Mangia (Servizio ricerca e sviluppo di Sardegna Ricerche).
A guidare la visita all’impianto di Arborea sono state Cristiana Mura (Team Qualità e Sicurezza Alimentare di Nieddittas) e Sara Fasolino (Team Marketing di Nieddittas). Gli ospiti degli stabilimenti Nieddittas hanno potuto conoscere da vicino le diverse fasi della lavorazione delle cozze, dalla depurazione alla selezione fino al loro confezionamento. In chiusura non poteva mancare una degustazione del prodotto locale che ha anche un valore concreto nel contesto del progetto. «Siamo orgogliosi di aprire le nostre porte a un gruppo di lavoro che, a migliaia di chilometri di distanza, ha messo l’allevamento delle cozze al centro di un progetto per favorire l'emancipazione, l’autodeterminazione e il benessere femminile e giovanile attraverso la mitilicoltura e la trasformazione ittica, contribuendo a contrastare il fenomeno dell'emigrazione clandestina», spiega Cristiana Mura di Nieddittas. «Grazie al partenariato vogliamo proporre soluzioni sostenibili per le produzioni a mare – aggiunge l’assessora alle Attività produttive del Comune di Oristano, Valentina De Seneen –. Il progetto si realizzerà attraverso attività di informazione, comunicazione, formazione e iniziative di scambio con gli operatori locali, tra cui le aziende Nieddittas di Arborea e Varpesca di Olbia. Pétites Noires, grazie alla componente partenariale composta da Sandalia, Vida Oristano e MEDSEA Foundation, ha la prospettiva di generare una ricaduta positiva in ambito regionale attraverso la realizzazione di una serie di iniziative legate al riuso e riciclo degli scarti di lavorazione della filiera ittica e agroalimentare e di attività di sensibilizzazione contro lo spreco alimentare».
«Il Comune di Oristano già in passato aveva sviluppato progetti di cooperazione internazionale, tra i quali uno proprio in Senegal, sulle buone pratiche della raccolta differenziata dei rifiuti – spiega il sindaco Massimiliano Sanna –. Ora puntiamo al trasferimento nel paese africano delle migliori pratiche di mitilicoltura sostenibile praticate in Sardegna. Lo facciamo attraverso un progetto di sviluppo territoriale che coinvolge una cooperativa di 375 donne pescatrici della regione di Dakar. Grazie al programma dei Partenariati territoriali per lo sviluppo sostenibile in Senegal, le imprese della mitilicoltura sarde potranno esportare le buone pratiche di economia circolare in Senegal. Il percorso intrapreso con l’azienda Nieddittas, in questa ottica, è fondamentale per il buon esito dell’iniziativa per i livelli di eccellenza raggiunti dall’impresa sarda».
Pétites Noires ha una valenza non solo economica, ma soprattutto sociale, valorizzando il ruolo delle donne in Senegal. Il Collettivo delle donne senegalesi contro l’emigrazione irregolare (COFLEC) è stato fondato da Madame Yayi Bayam Diouf. Lei, che come tante altre persone ha vissuto una triste storia di emigrazione irregolare avendo perso il suo unico figlio in una attraversata del mare verso l’Europa alla ricerca di fortuna, ha fondato il COFLEC insieme ad altre donne senegalesi per offrire una valida alternativa ai giovani africani che rischiano la vita nei viaggi della speranza, lungo le rotte dell’emigrazione.