Crescita lenta, ma costante: il turismo in provincia di Oristano è una realtà
Boom delle locazioni occasionali: oltre 1.000 le soluzioni a disposizione in questo particolare ambito. Gli alberghi restano a quota 54, mentre i bed and breakfast raggiungono quota 125
Oristano Il turismo oristanese continua a crescere, magari con percentuali timide rispetto ad altri territori della Sardegna, ma con una progressione costante. I dati di arrivi e presenze del 2023 sono in questi giorni al vaglio della Regione e dell’Osservatorio del Turismo e saranno diffusi nelle prossime settimane, ma nel frattempo, rispetto alle proiezioni di operatrici e operatori del settore, è già possibile pronosticare un incremento attorno tra il 5 e il 6 per cento. Nel 2022, come si evince dai dati e i grafici pubblicati proprio sul sito dell’Osservatorio regionale al Turismo, gli arrivi nell’isola si sono attestati intorno alle 285mila unità, con presenze rilevate pari a circa 845mila turiste e turisti. Incrociando i dati si può calcolare una permanenza media di tre giorni per visitatrici e visitatori, che secondo le stime verrà verosimilmente confermata anche per il 2023.
La provenienza del flusso turistico è in larga parte sarda – oltre la metà del dato rilevato se si considerano gli arrivi –; mentre arrivi e presenze dall’estero si confermano concentrate principalmente da Germania e Francia. Quali sono le proposte trovano disseminate nel territorio turiste e turisti, una volta raggiunto l’Oristanese? I dati più recenti a disposizione della Confcommercio di Oristano raccontano di un panorama variegato, composto prevalentemente da piccole imprese che hanno sul territorio un’importante ricaduta sia a livello occupazionale che per le prospettive di crescita economica del comparto.
Secondo quanto più recentemente rilevato, si contano in provincia ben 54 alberghi, di cui 8 alberghi diffusi. Il dato più consistente arriva invece dai bed and breakfast, con ben 170 strutture affidate alla formula del B&B, ovvero alla proposta di pacchetto composto da alloggio e prima colazione. Sono poi numerose le proposte di affittacamere, se ne contano ben 125, mentre diminuisce il ventaglio di offerte di case e appartamenti vacanze che risultano essere solo 23. Anche nelle marine oristanesi è presente la particolare e innovativa proposta del boat & breakfast: sono 2 le strutture registrate in provincia che offrono la possibilità di dormire attraccati al molo e fare colazione con la caratteristica visuale del porticciolo. Numeri contenuti, ma stabili anche per le proposte più tradizionali: sono 6 i campeggi disseminati nel territorio provinciale, 4 le case per ferie, 3 i residence e 2 gli ostelli per la gioventù.
Il dato più interessante per la provincia però verrebbe dalle locazioni occasionali, che nella stagione 2022 sarebbero state oltre 1.000. La previsione è che il dato sia destinato a salire in maniera consistente nelle proiezioni in fase di elaborazione definitiva per il 2023. Dalla fonte Movimprese, sempre diffusa da Confcommercio, viene fuori un dato significativo sulle imprese: nel settore, infatti, escludendo le forme di B&B che operano nella forma di integrazione al reddito familiare, gli imprenditori scelgono principalmente la forma di ditta individuale: sono quasi la metà infatti, con un dato che si attesta sul 47,90 per cento. La società di capitali è la seconda alternativa, con un dato pari al 33,61 per cento di imprenditori che scelgono prevalentemente le società a responsabilità limitata. Soltanto il 7,56 per cento degli imprenditori percorre la strada della società di persone, mentre il restante 10,92 per cento sceglie altre forme di organizzazione dell’attività.
Formazione continua è parola d’ordine del settore turistico: le imprese devono adottare strategie che favoriscano la crescita e la competitività, investendo nell’innovazione, nella formazione del personale e nelle reti pubblico private per la valorizzazione della storia e dell’enogastronomia locale, aspetti che rendono unico il contesto della provincia rispetto agli altri territori della regione ugualmente belli. Confcommercio tramite Federalberghi e FIPE partecipa dunque ai tavoli di discussione e progettazione e, tramite i contratti collettivi nazionali di categoria finanzia la formazione delle imprese sostenendo innovazione e competitività.
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