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Cabras, Giganti di Mont’e Prama al buio: «Un anno di attesa per l’allaccio»

d Ilenia Mura
Cabras, Giganti di Mont’e Prama al buio: «Un anno di attesa per l’allaccio»

La denuncia arriva dal presidente della Fondazione Anthony Muroni. Dopo aver ricevuto la richiesta nel 2023, l’Enel annuncia: fine lavori a settembre

17 luglio 2024
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Inviata a Cabras «Un anno fa abbiamo regolarmente pagato l’allaccio, facendo un versamento all’Enel di 25 mila euro». Eppure, dopo oltre dodici mesi, parole del presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni: «L’area archeologica di Cabras è ancora senza luce».

Aprile 2023, luglio 2024. A conti fatti le lungaggini in fatto di burocrazia interna, da parte degli uffici regionali di uno fra i principali operatori del settore energia in Italia, sta mettendo a repentaglio presente e futuro di uno dei siti archeologici più visitati in Sardegna.

E se da una parte Muroni, giustamente protesta, dall’altra l’ufficio stampa Enel ammette il ritardo di una pratica probabilmente rimbalzata per mesi da una scrivania all’altra, dando appuntamento, con l’interruttore, dopo le vacanze estive: «Salvo ritardi nelle autorizzazioni – fanno sapere dal Gruppo Enel – contiamo di chiudere il lavoro entro questo settembre».

Anche quest’anno, i visitatori, oltre un migliaio da giugno, non hanno potuto usufruire dell’aria condizionata. Le visite dopo il tramonto? Per ora sono rimandate: i lampioni non si possono accendere. Anche la sicurezza, a tutela di un sito dove la Soprintendenza di Cagliari manda avanti gli scavi sotto la direzione dell’archeologo Alessandro Usai, potrebbe essere a rischio: le telecamere della videosorveglianza non si possono accendere.

«In piena stagione estiva» – commenta il presidente Muroni – «questa situazione mette sia chi lavora chi viene a visitare il sito nella condizione di non poter usufruire dei servizi che non possiamo attivare perché, appunto, stiamo aspettando che l’Enel ci fornisca l’energia elettrica».

Per fare l’allaccio si attende dunque ancora la posa di un cavo, da un punto all’altro, con una distanza di pochi metri. Bisogna fare lo scavo: «Ci vuole il progetto, la competenza è dell’Enel, e anche quello dovrà passare su altre scrivanie per le autorizzazioni». Dopo quindici mesi, si dovrà pazientare ancora altri due: «Nonostante la Fondazione abbia agito per tempo, facendo tutte le cose in regola», spiega Muroni.

Era la fine di aprile dell’anno scorso quando gli uffici amministrativi della Fondazione hanno inoltrato la domanda per l’allaccio agli uffici di “Enel energia”: «Dopo sei mesi d’attesa, non solo non abbiamo avuto risposte nonostante avessimo versato i soldi, ma ci siamo sentiti dire che il preventivo andava ricalcolato sulla base delle nuove condizioni di mercato. E che avremo dovuto comunque rivolgerci agli uffici Enel distribuzione». Così la pratica è stata rimessa in gioco: «Dopo altri sei mesi ci siamo scontrati con un altro nulla di fatto». Intanto la luce rimane spenta nella speranza che questa sia la volta buona.

«In merito all’allaccio della Fondazione Mont’e Prama a Cabras» Enel precisa «che purtroppo per problematiche interne relative all’inizio della pratica tra società venditrice e distributore, vi sono stati effettivamente dei ritardi».

Che succede ora? «La richiesta – spiegano dall’ufficio stampa Enel – è in regolare corso di gestione ad E-Distribuzione. A valle del sopralluogo e dell’accettazione del preventivo Enel si è attivata per gestire la pratica di allaccio nel più breve tempo possibile. Si tratta però di un allaccio complesso che necessita di autorizzazioni per l’attraversamento di una piccola parte della strada provinciale». Salvo ritardi, salvo sorprese, per accendere la luce bisognerà ancora fare i conti con la burocrazia.
 

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