La Nuova Sardegna

Oristano Si è rischiato il danno ambientale e ancora il pericolo non è passato del tutto. La professionalità e le capacità della guardia costiera hanno per ora evitato il peggio, poi ci sarà da concludere del tutto l’operazione iniziata alle 21 di ieri, martedì 20 agosto, quando al porticciolo di Toerregrande è affondato un peschereccio che si trovava ormeggiato nella struttura. Tutto è iniziato quando la sala operativa della Capitaneria di porto di Oristano ha ricevuto la segnalazione dell’affondamento di un’unità da pesca di circa dodici metri all’interno. Ricevuta la comunicazione, è stata disposta l’uscita di una pattuglia a terra composta da personale specializzato che ha avuto il compito di verificare la presenza di potenziali fenomeni di inquinamento generati dallo sversamento di liquidi presenti a bordo dell’imbarcazione e naturalmente di verificare che nessuno fosse a bordo dell’imbarcazione, fatto che comunque era stato già escluso inizialmente.

Una volta arrivati al porticciolo, i militari hanno valutato che non c’erano tracce di inquinamento e quindi hanno proceduto a diffidare il proprietario dell’imbarcazione, un pescatore della zona, affinché ponesse in essere tutte le azioni necessarie ad evitare potenziali danni ambientali. Successivamente, la società Marine Oristanesi, che gestisce il porticciolo in concessione, ha posizionato trenta metri di panne galleggianti attorno al peschereccio proprio per contenere eventuali sversamenti di materiale inquinante. Sarà ora cura della Capitaneria di porto di Oristano accertare le cause che hanno comportato l’affondamento dell’imbarcazione e concordare con il proprietario del mezzo e il gestore del porticciolo di Torregrande le modalità per la rimessa in galleggiamento per scongiurare del tutto qualsiasi problema ambientale.