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Sedilo, 57 chili di marijuana col “trimmer” in azienda: due arresti

di Ilenia Mura
Sedilo, 57 chili di marijuana col “trimmer” in azienda: due arresti

Denunciato un terzo uomo di 43 anni originario di Sedilo, a quanto pare riconducibile alla proprietà del capannone dove è stata trovata la droga

09 ottobre 2024
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Sedilo Due arresti in flagranza e una denuncia: al momento del blitz, gli uomini della Guardia di finanza hanno trovato oltre 57 chili di marijuana, ma in pieno funzionamento c’era anche un setaccio automatico a rullo, noto in gergo come trimmer, sequestrato col restante materiale impiegato per scopi illegali tra cui: quattro ventole di grandi dimensioni, del diametro superiore a 1,3 metri, utilizzate per l’essiccazione della marijuana, oltre numerosi sacchi di carta per il confezionamento, una bilancia elettronica, un gruppo elettrogeno e quattro telefoni cellulari.

Questo il frutto dell’operazione avvenuta nei giorni scorsi ad opera dei finanzieri del Comando provinciale di Nuoro, nel corso di un servizio interprovinciale con le fiamme gialle di Cagliari e Oristano, nell’ambito della costante attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti e che ha portato all’irruzione in una azienda agricola che si trova vicino al campo sportivo di Sedilo, in provincia di Oristano. All’interno di un capannone era stata allestita una raffineria per la lavorazione della marijuana, così il blitz della guardia di finanza ha portato all’arresto, in flagranza di reato, di due persone di 48 e 36 anni originari, rispettivamente, di Orotelli e di Orani, già noti alle forze dell’ordine, che hanno tentato di sfuggire alla cattura.

Un terzo uomo di 43 anni, originario di Sedilo, sarebbe riconducibile alla proprietà del sito ed è stato così denunciato all’Autorità giudiziaria. 

«Il servizio concluso con il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Oristano, Paolo de Falco, si differenzia dalla consolidata e continua attività di monitoraggio che la Guardia di finanza sta effettuando sulle piantagioni di canapa presenti in Sardegna – spiegano i finanzieri –  in quanto ha portato al sequestro di ingente materiale utilizzato nelle fasi di post-raccolta per la raffinazione dei boccioli con la finalità di ottenere un prodotto finito con spiccate proprietà stupefacenti confermate da apposite analisi di laboratorio».

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