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Sanità e salute

Tramatza, «Costretta a chiedere un giorno di ferie per andare all’Ascot»

di Michela Cuccu
Tramatza, «Costretta a chiedere un giorno di ferie per andare all’Ascot»

La paziente racconta i disagi per la grave carenza di medici di base attenuata solo in parte dalla presenza degli ambulatori straordinari

12 ottobre 2024
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Tramatza Due giorni di ferie per una ricetta medica: è l’emblema dell’emergenza determinata dalla mancanza di medici di famiglia, la vicenda vissuta e raccontata da Laura Bertolucci. Il 26 settembre scorso aveva chiesto un permesso dal lavoro per recarsi all’Ascot del suo paese ma, avendolo trovato chiuso con quaranta minuti di anticipo rispetto all’orario stabilito, è dovuta tornare la settimana successiva e prendere una seconda giornata di ferie. Tutto per far correggere un’impegnativa scritta in maniera errata da uno specialista. La paziente, data la vicenda è sicuramente il termine più adatto per qualificarla rispetto a «persona affidata alle cure di un medico», ma anche, citando il vocabolario, paziente è l’aggettivo che indica chi è dotato della virtù della pazienza. Non è la sola, ma è in buona compagnia non solo a Tramatza, ma in tanti altri Comuni. Ebbene, la paziente non ha più un medico di base. «Il mio è andato in pensione nel 2022 e non è mai stato sostituito», spiega la signora Bertolucci che ha deciso di segnalare la vicenda anche alla Asl «per lamentare un gravissimo disservizio». L’Ascot del suo paese fa servizio solo il giovedì dalle 9 alle 14, ma non sempre l’orario può essere o viene rispettato e se succede che «l’ambulatorio è chiuso alle 13.20, devo aspettare nuovamente una settimana».

Così è stato: Laura Bertolucci, infatti, il giovedì successivo, ha dovuto prendere un giorno di ferie per trovare l’Ascot aperto e riescire finalmente a farsi correggere l’impegnativa. «Sarebbe stato quantomeno opportuno segnalare con un cartello il motivo dell'assenza – commenta –. Non è possibile affidarsi alla fortuna per trovare il medico in ambulatorio. «A Tramatza possiamo usufruire dei medici Ascot solamente nel nostro ambito che comprende anche Milis e Bauladu, ma anche a Bauladu l’ambulatorio straordinario è aperto solo al mattino una sola volta la settimana, mentre a Milis non c’è proprio. Non è assolutamente giusto usufruire di un giorno di ferie per andare in un ambulatorio a correggere un’impegnativa, oppure sobbarcarsi il costo per effettuare l’esame a pagamento. Io ho un esenzione e pretendo che venga fatta valere: oltre al danno della mia patologia devo subire anche l’umiliazione di non poter ricevere l’assistenza che ho il sacrosanto diritto di ricevere. Le ferie non esistono per andare dal medico, né ci si può avvalere dei permessi per visite mediche, previsti solo per esami o visite specialistiche, ma non per recarsi dal medico curante».

L’Asl, attraverso l’ufficio stampa, spiega di essere a conoscenza del caso, isolato, almeno per l’Azienda, in quanto non ha mai ricevuto altri reclami simili e invita i pazienti a recarsi con anticipo agli Ascot per avere garanzia di essere visitati. È evidente che l’Ascot non può essere la soluzione definitiva alla mancanza di medici di base. E se in altri centri come Terralba, dopo tante proteste e col sindaco che aveva persino scritto al Presidente della Repubblica, l’Ascot funziona dal lunedì al venerdì, spesso con turni anche serali, nei piccoli centri, questo non avviene.

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