La Nuova Sardegna

Oristano

«Formaggio abbisogna?», venditori porta a porta di Buddusò ai domiciliari per un furto a Ghilarza

di Enrico Carta
«Formaggio abbisogna?», venditori porta a porta di Buddusò ai domiciliari per un furto a Ghilarza

Identificati dai carabinieri i due autori del colpo in una casa commesso a luglio. Avevano scassinato la porta e rubato 950 euro, mentre il padrone era in doccia. Incastrati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza

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Ghilarza «Formaggio vuole signore?»: non hanno avuto bisogno di ripetere la famosa frase perché al campanello non aveva risposto nessuno. Il padrone di casa si stava facendo la doccia e non aveva potuto aprire la porta, così due venditori ambulanti porta a porta di Buddusò avevano pensato di dedicarsi al fai da te.

Avevano dapprima scassinato la porta, poi avevano frugato per trovare il portafogli e infine se n’erano andati dalla casa di Ghilarza in cui avevano appena commesso il furto che gli aveva fruttato 950 euro. Proprio mentre stavano scappando, il padrone di casa che aveva appena finito di rinfrescarsi e soprattutto che era stato insospettito da alcuni rumori che aveva avvertito mentre era in doccia, li aveva notati mentre si davano alla fuga. Aveva quindi dato l’allarme, ma dei ladri non c’era traccia. Erano però iniziate le indagini dei carabinieri della Compagnia di Ghilarza che, in collaborazione coi colleghi della stazione di Buddusò, dopo pochissimi mesi sono riusciti a dare un volto e un nome agli autori del furto.

Nei giorni scorsi, gli stessi militari hanno dato esecuzione all’ordinanza con cui è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti dei due ladri che con la giustizia avevano già avuto in passato qualche problema e che ora si ritrovano sul groppone un’indagine già avanzata per furto aggravato.

I due, interrogati qualche tempo fa quando evidentemente i sospetti si erano già concentrati su di loro, avevano detto di essere venditori porta a porta, di quelli a cui viene attribuita scherzosamente la frase: «Formaggio abbisogna», entrata nel frasario comune. Non vendevano solo latticini, ma anche salumi. Poco importa, perché il motivo dell’arresto è ben altro, visto che proprio mentre cercavano acquirenti, il 17 luglio scorso, avevano suonato il campanello di una casa di Ghilarza.

Caso volle che il padrone di casa in quel momento fosse sotto l’acqua della doccia e che in quella via non passasse anima viva. Avevano così scassinato la porta e quindi erano arrivati sino alla cucina dove avevano trovato il portafogli e avevano portato via 950 euro. Nel frattempo, il padrone di casa si era accorto di strani movimenti e rumori e infine li aveva scorti dalla finestra mentre scappavano.

L’indagine non è stata semplice, ma avendo l’orario e il luogo in cui era avvenuto il furto, i carabinieri hanno cominciato a controllare le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona e a incrociare anche altri dati. La descrizione dei due individui fatta dalla vittima ha messo gli uomini dell’Arma sulla pista giusta e, pian piano, la nebbia si è diradata.

Chiuso questo caso, ora si stanno verificando possibili collegamenti tra i due arrestati e altri furti commessi in tutta la provincia di Oristano con lo stesso modo di agire da venditori di formaggi e salumi porta a porta, marchio di fabbrica di molte persone che lo usano come copertura per commettere reati.

Intanto, il Comando provinciale dei Carabinieri, nell’ottica di quella che chiamano “prossimità”, sensibilizza tutti i cittadini a prestare la massima attenzione nell’aprire la porta di casa a persone che non si conoscono e a nascondere soldi e preziosi in posti sicuri non facilmente accessibili da estranei, meglio ancora se in istituti di credito. Ancora una volta viene sottolineata l’importanza degli apparati di videosorveglianza che, anche in questa occasione, hanno consentito una rapida risoluzione del caso.

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