La Nuova Sardegna

Oristano «La decisione del Governo di impugnare la legge che consente il richiamo in servizio dei medici di base in pensione con l’obiettivo di fronteggiare la grave carenza di personale, lede il diritto alla salute dei cittadini sardi, già duramente provati da anni di emergenza e carenza di servizi sanitari sul territorio». Queste le dichiarazioni del consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Alessandro Solinas, alla luce della decisione del Governo di impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge regionale numero 12 del 2024. «Come rappresentante della Provincia di Oristano, un territorio gravemente penalizzato dall’immobilismo che ha caratterizzato la scorsa legislatura e dalle innumerevoli scelte che hanno consentito l’emorragia di medici dal pubblico verso il privato, trovo inaccettabile che l’autonomia della Sardegna venga limitata senza tenere conto delle conseguenze di tali provvedimenti». 

La norma, approvata lo scorso giugno, ha consentito il richiamo in servizio dei medici di base in pensione con l’obiettivo di fronteggiare la grave carenza di personale e offrire un servizio alla popolazione rimasta priva di assistenza primaria. Il primo a scendere in campo era stato Mimmo Licandro, medico in pensione di Arborea. Tornato in ambulatorio dai suoi pazienti  lo scorso settembre. 

Sull’argomento interviene anche il Comitato della salute che parla di «un Governo che dice di voler risolvere il problema della Sanità e impugna provvedimenti “salvavita”, vuole applicare l’autonomia differenziata, ma blocca i provvedimenti di una Regione autonoma. Un governo che non impugna solo una legge ma va contro i bisogni primari e la volontà dei cittadini. La domanda che sorge spontanea – conclude il Comitato – è: quanto al governo centrale importi di chi si deve rivolgere al sistema sanitario nazionale?».