Raid vandalico contro il punto di prelievo dell’acqua, è caccia al teppista
Distrutte le tubazioni e messo fuori uso il meccanismo collegato. A cosa serve e da chi è utilizzato
Busachi Il punto di prelievo idrico che serve le aziende zootecniche situato nella località Fenughedu è stato preso di mira dai vandali. Qualcuno ha tranciato le tubazioni in ferro e in pvc interrompendo il flusso dell’acqua e mettendo fuori uso il meccanismo di riempimento dell’abbeveratoio a esse collegate. L’atto vandalico è stato scoperto nel pomeriggio di oggi, 6 gennaio, da un automobilista che transitava in zona e che ha immediatamente segnalato il danneggiamento all’amministrazione comunale. Il sindaco ha condannato il fatto pubblicamente annunciando che domani 7 gennaio presenterà la denuncia in caserma. Lo fa «con la speranza che i responsabili vengano individuati e che paghino dazio, ma anche per informare e sensibilizzare la cittadinanza», ha detto Giovanni Orrù chiarendo: «Questi atti di inciviltà hanno poco a che fare con la comunità di Busachi dunque gli autori vanno isolati».
Quello di Fenughedu è uno dei sette punti di emungimento idrico realizzati dal Comune nel comprensorio rurale per l’approvvigionamento delle aziende agropastorali e delle forze a terra del servizio antincendio, ma anche per soddisfare le necessità grandi o piccole dei cittadini di Busachi che, non di rado negli ultimi anni, si sono trovati a fare i conti con le restrizioni idriche conseguenti ai lunghi periodi di siccità o ai numerosi guasti alla condotta foranea. Un aspetto poco rilevante agli occhi dell’autore del raid, come anche i soldi pubblici spesi per costruire gli impianti o della spesa indirettamente a carico della collettività che comporterà l’opera di ripristino. «Sono strutture costate decine di migliaia di euro ed è avvilente vedere che l’impegno dell’amministrazione comunale venga ripagato con questi atti vandalici», ha commentato Giovanni Orrù sottolineando che già altre volte si sono verificati episodi simili: «A maggior ragione sono atti che vanno condannati e denunciati».