Manneddu superstar a Madrid, record di visitatori per il Gigante
La statua di Mont’e Prama è stata esposta al Museo archeologico nazionale della capitale spagnola. A breve un’altra tappa nella penisola iberica per il pugilatore
Cabras Dopo 5 mesi e 225mila visite, dato di assoluto prestigio fornito dalla direttrice del Man, Isabel Izquierdo Peraile, il Gigante pugilatore Manneddu ha lasciato il Museo archeologico nazionale di Madrid per far ritorno al Museo civico Giovanni Marongiu di Cabras. «L’esposizione del Gigante di Mont'e Prama a Madrid ha rappresentato una vetrina straordinaria per il patrimonio archeologico sardo e per la Sardegna stessa – ha dichiarato il presidente della Fondazione Mont'e Prama, Anthony Muroni –. L’accoglienza calorosa da parte del pubblico e l’attenzione dei media hanno confermato l’interesse globale per la nostra storia e il nostro patrimonio. Manneddu fa parte di un’importante scoperta archeologica che appartiene a un patrimonio universale, oggi fatto conoscere grazie all’efficacia della collaborazione tra ambasciata d’Italia in Spagna, la Fondazione Mont’e Prama, Man e Istituto italiano di cultura di Madrid, che uniti hanno reso possibile l’azione».
Manneddu è stato esposto dal 17 settembre 2024 fino a domenica 12 gennaio nel patio iberico. «Il progetto culturale che ha visto il Gigante di Mont’e Prama protagonista al Museo Archeologico Nazionale di Madrid – continua Muroni – ha suscitato l’interesse della stampa spagnola, che ha dedicato ampio spazio alla mostra e all’importanza di questo straordinario ritrovamento archeologico sardo». La mostra ha anche offerto una serie di eventi collaterali, tra conferenze, concerti musicali e visite guidate, che hanno arricchito l’esperienza del pubblico, consentendo di approfondire il contesto storico e culturale in cui il complesso scultoreo monumentale si è sviluppato. «I 225mila visitatori rappresentano un ottimo risultato – ha affermato Isabel Izquierdo Peraile –, che evidenzia quanto la programmazione funzioni. Le visite guidate, unite agli eventi collaterali organizzati in occasione dell’esposizione di Manneddu nel nostro patio iberico, sono state l’anello di congiunzione della cultura sarda-iberica. Non ci siamo voluti fermare all’aspetto prettamente museale, ma abbiamo voluto parlare della Sardegna in ogni sua sfaccettatura, per questo abbiamo regalato un’esperienza gastronomica presso la nostra caffetteria, con i prodotti tipici dell’isola». Conclude la direttrice del Man: «Tutto questo è stato particolarmente apprezzato, Manneddu ci mancherà, è stato il figlio sardo del nostro Museo. Siamo davvero soddisfatti, un Museo come il Man deve avere dei progetti internazionali, intendiamo infatti proseguire su questa linea sia a livello di esposizione, sia come simposio scientifico».
Intanto un’altra regione iberica, i Paesi Baschi, è stata l’ultima tappa del progetto di comunicazione della Fondazione Mont’e Prama con la Dinamo Banco di Sardegna Sassari. Martedì pomeriggio nel museo di Bilbao si sono svolte le conferenze sul Parco archeologico del Sinis. «Bilbao rappresenta un’altra tappa, che ci vede assieme alla Dinamo Sassari, in un luogo importante della cultura europea – ha dichiarato Muroni –. Siamo grati all’ambasciata italiana in Spagna, all’ambasciatore e ai suoi collaboratori». Teodora Danisi, capo ufficio cultura dell’ambasciata d’Italia a Madrid, ha sottolineato: «Siamo felici di poter condividere l’esito di questo importante progetto che ha visto coinvolti la nostra Ambasciata, l’istituto italiano di Cultura in Spagna, il Man di Madrid e la Fondazione Mont’e Prama, con l’esposizione del Gigante Manneddu proprio al Man –. In questi mesi tante persone hanno potuto ammirare la statua e partecipare alle attività collaterali all’esposizione, tutte di ottimo livello, come quella che vede coinvolta a Bilbao anche l’Università del Pais Vasco». La prossima tappa della collaborazione culturale fra Italia e Spagna è prevista in primavera «Ad aprile Manneddu sarà a Barcellona – ha annunciato Muroni –, all’interno di un ampio spettro di iniziative per promuovere i siti archeologici del Sinis, ma anche per rafforzare lo scambio culturale tra Italia e Spagna, come ha recentemente ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella».