Rubava anche a parenti e amici: ecco chi è il ladro seriale arrestato mentre dormiva in albergo
Grazie ai soldi dei furti si permetteva continui soggiorni in hotel e strutture ricettive
Oristano Per alcuni giorni, quando ormai il tribunale aveva deciso che sarebbe andato in carcere, era sparito. Stava usando il documento di un amico per accedere negli alberghi dove puntualmente soggiornava, senza quindi risultare direttamente presente nelle stanze che in città e in altre località della Sardegna si concedeva assieme alla fidanzata. Quando gli agenti hanno capito dove avesse dimorato la notte di martedì 14 gennaio, sono andati a colpo sicuro. A mezzogiorno hanno bussato alla porta della sua camera, dove ancora stava dormendo, e gli hanno spiegato che quella non era una visita di cortesia. Si chiama Nicola Salaris, ha 26 anni, è di Oristano, ha diversi precedenti penali ed è il ladro seriale arrestato dalla polizia di Stato dietro provvedimento del giudice per le indagini preliminari Salvatore Carboni su richiesta del pubblico ministero Valerio Bagattini. Nelle sue scorribande, peraltro ammesse durante l’interrogatorio preventivo cui è stato sottoposto qualche mese fa davanti anche agli avvocati difensori Alessandra Borrodde e Massimiliano Carta, si è assunto anche la responsabilità dei furti che gli venivano contestati. Sapeva già da quel momento di avere i giorni di libertà contati perché avrebbe potuto evitare l’arresto se si fosse sottoposto a un processo di disintossicazione in una struttura che cura le dipendenze da droga. Ha scelto invece di rifiutare questa strada e di proseguire per la sua che, alla fine, l’ha portato in carcere.
Nel frattempo, pur con la tagliola che stava per scattare, ha proseguito nello stile di vita tutto furti, droga e alberghi che si era costruito in quest’ultimo anno. I soldi non piovevano dal cielo, ma arrivavano proprio dai colpi che metteva a segno senza guardare in faccia nessuno, come sostengono gli investigatori della Squadra mobile che l’hanno incastrato dopo mesi di indagine, osservando le telecamere di videosorveglianze e raccogliendo altri elementi come impronte di scarpe. Tra le vittime dei furti sono finiti conoscenti, amici, persino parenti strettissimi. Di tutti sapeva orari di lavoro e abitudini, motivo per cui è stato in grado di agire continuamente senza essere scoperto. Poi c’erano i colpi agli esercizi commerciali, come quello al Barcisio, bar di via Umbria, o nei negozi di elettrodomestici. Secondo i primi calcoli, la somma dei nove furti ammonterebbe a svariate decine di migliaia di euro, ma c’è il sospetto che non si sia fermato lì. Gli inquirenti, coordinati dal dirigente Samuele Cabizzosu sotto la supervisione della procura, stanno infatti seguendo altre piste investigative. C’è il sospetto che Nicola Salaris possa aver compiuto altri furti anche dopo l’interrogatorio preventivo e che possa aver avuto un ruolo nel mercato dello spaccio di droga a Oristano.