La Nuova Sardegna

Oristano

L’assemblea civica

Il consiglio comunale è senza casa e trasloca al teatro San Martino

di Enrico Carta

	Il teatro San Martino
Il teatro San Martino

Inagibile da giugno la Sala degli Evangelisti, il Comune costretto a trovare una soluzione alternativa non senza difficoltà

3 MINUTI DI LETTURA





Oristano Il consiglio comunale cerca una casa. La Sala degli Evangelisti a palazzo degli Scolopi non riaprirà a breve e allora l’alternativa sarà il teatro San Martino. Nei giorni scorsi i tecnici dell’amministrazione, i funzionari e il presidente del Consiglio, Peppi Puddu, hanno effettuato un sopralluogo per capire se la sala sia adeguata al compito che le si vuole affidare e non sembrano esserci grossi ostacoli. Soprattutto non pare che ci siano altre possibilità se si va a cercare una sede tra le proprietà del Comune. Da diversi mesi le sedute dell’assemblea civica si stanno infatti svolgendo nella sala del consiglio provinciale, inutilizzata da quando l’ente è stato commissariato ovvero nove anni fa.

Il problema strutturale alla Sala degli Evangelisti la rende invece inaccessibile da giugno dell’anno scorso, quando alcuni rumori provenienti dalla copertura in cartongesso fecero scattare l’allarme. Si scopri che il soffitto aveva problemi di crolli probabilmente di pezzi di intonaco e quindi si decise di chiudere l’aula in attesa di capire che tipo di lavori si sarebbero dovuti effettuare. Al momento, però, a parte una verifica molto sommaria, non è stato possibile andare oltre perché gli accertamenti devono essere svolti da una ditta specializzata e sinora non sono state trovate imprese disponibili a eseguirli. In ogni caso, c’è la quasi certezza, per non dire la rassegnazione, sul fatto che le cose andrebbero molto per le lunghe anche una volta che sarà stabilita la modalità di azione.

Certamente ci sarà da bandire una gara di appalto, perché il lavoro non è di lieve entità e altrettanta certezza v’è sul fatto che andrà coinvolta la Soprintendenza ai beni culturali. L’edificio è storico e tutto ciò che ora è coperto dal cartongesso andrà esaminato per valutarne la rilevanza dal punto di vista del bene culturale. Anche il successivo restauro andrà fatto seguendo indicazioni ben precise con il classico rincorrersi di pareri, richieste e autorizzazioni che intercorrerebbe tra il Comune e la Soprintendenza. Del resto, il caso di piazza Manno è stato emblematico.

A questo punto non è rimasto altro da fare se non trovare un’alternativa in casa propria, non volendo più stare ospiti a lungo della Provincia. L’unica opzione è stata quella del teatro San Martino, dove comunque saranno necessari lavori di adeguamento perché possa ospitare le sedute del consiglio comunale. Non sarà una passeggiata, ma si può fare in poche settimane e prevedere un’apertura alle sedute dal 1° aprile. Nel frattempo il Comune ha dovuto annullare tutti gli eventi culturali che erano previsti nella struttura di via Ciutadella de Menorca, eccezion fatta per la mostra Mediterranea che si svolge nei giorni di carnevale, e fermare anche l’iter per il passaggio di gestione che doveva andare alla Fondazione Oristano, la quale dovrà rimandare il suo ingresso. C’è l’emergenza e le priorità, in questo momento, sono altre.

Primo piano
L’intervista

Nello Musumeci: «Le armi contro la siccità sono prevenzione e dissalatori»

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative