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Oristano

Cronaca

Oristano, il Comune ha perso 23 dipendenti in due anni. Il sindaco: «Pagateli come quelli della Regione»

di Alessandro Mele
Oristano, il Comune ha perso 23 dipendenti in due anni. Il sindaco: «Pagateli come quelli della Regione»

Sindaci preoccupati: «Divario retributivo troppo ampio, stipendi uguali per tutti»

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Oristano Il Comune di Oristano tifa per l’istituzione del Comparto unico di contrattazione tra Regione ed enti locali. Una posizione che trova le sue ragioni nei numeri disastrosi, in tema di mobilità, registrati negli ultimi anni a Palazzo degli Scolopi. «Il Comune di Oristano nel 2022 ha bandito un concorso per 11 funzionari a tempo indeterminato, dalla graduatoria sono stati chiamati 25 idonei e oggi solo 4 di quei 25 sono in servizio presso il nostro ente – spiega il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna –. Questo ha reso necessario bandire un nuovo concorso, con un ulteriore dispendio di risorse e tempi burocratici. Solo nell'ultimo anno il Comune ha subito 29 cessazioni dal servizio, 6 delle quali per pensionamenti, mentre le restanti sono dovute a trasferimenti presso altri enti, a testimonianza di quanto la nostra amministrazione soffra la concorrenza di altre realtà che offrono condizioni contrattuali migliori. Un esodo di 23 dipendenti corrisponde al 10 percento della forza lavoro del nostro ente».

Il sindaco Massimiliano Sanna è intervenuto direttamente nella prima commissione Autonomia del consiglio regionale che si è riunita per le audizioni dei sindaci sulla proposta di legge per l’istituzione del Comparto unico di contrattazione. «La disparità economica e giuridica dei dipendenti del comparto pubblico è una questione che tocca profondamente il cuore del sistema amministrativo locale – ha aggiunto il primo cittadino –. Impone la necessità di attuare con urgenza il Comparto unico del personale della pubblica amministrazione per la Sardegna. Il divario economico relativo alle retribuzioni del personale degli enti locali è una realtà iniqua e ingiustificabile. Questa disparità ha conseguenze dirette e tangibili sulla motivazione e sul coinvolgimento dei nostri dipendenti, che ogni giorno si trovano a lavorare sotto una pressione costante. I dipendenti comunali, oltre a rispondere alle direttive dei propri responsabili, devono fare i conti con le richieste degli assessori e, non ultimo, con le aspettative dei cittadini. Questa complessa situazione operativa, unita alla cronica difficoltà nel trattenere e reperire risorse umane adeguate, sta causando un vero e proprio esodo. Non possiamo ignorare che il Comune, in quanto istituzione vicina al cittadino, soffra più di altri enti di questa crisi».

La Regione ha già previsto il Comparto unico con la legge 9 del 2006. «Ma, a quasi due decenni da quella previsione, l'attuazione concreta è ancora un sogno lontano – conclude il sindaco di Oristano –. Eppure, non dobbiamo reinventare nulla: altre regioni come la Valle d'Aosta e il Friuli Venezia Giulia hanno già introdotto questo strumento, e oggi possiamo imparare dalle loro esperienze per evitare errori e accelerare il nostro percorso”.

All’incontro erano presenti anche i sindaci di Cagliari, Massimo Zedda, di Sassari, Giuseppe Mascia, di Lanusei, Davide Burchi, di Tortolì, Marcello Ladu, di Iglesias, Mauro Usai, di Carbonia Pietro Morittu e il commissario del comune di Nuoro, Giovanni Pirisi. Da tutti è arrivato un giudizio positivo per il percorso intrapreso dalla Commissione con l’invito ad individuare le soluzioni migliori per una proposta di legge condivisa capace di superare le criticità che si incontreranno nell’iter legislativo. Tutti i sindaci hanno evidenziato le difficoltà in cui si trovano ad operare i Comuni alle prese con una cronica carenza di personale: «Il divario retributivo dei dipendenti comunali rispetto a quelli della Regione e delle agenzie regionali è il principale problema da risolvere – hanno detto – in questi anni sono tantissimi i dipendenti che hanno scelto di lasciare i Comuni per un posto più remunerativo».

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