«Il giardino dell’hospice porti il nome di Gisella Masala»
La richiesta dell’ordine dei medici per ricordare la dottoressa morta
Oristano La sua morte è recente, ma ha segnato molto la società oristanese. Il dovere di tenere viva la sua memoria spinge l’ordine dei medici di Oristano a sollecitare che il giardino dell’hospice «venga intitolato alla dottoressa Gisella Masala che lei stessa aveva voluto si realizzasse». La richiesta arriva con una nota inviata al direttore generale della Asl, Angelo Maria Serusi e al sindaco, Massimiliano Sanna: «La dottoressa Masala, odontoiatra di elevata professionalità e umanità, si è distinta per il suo instancabile impegno nella tutela dei diritti dei pazienti più deboli e nel miglioramento dei servizi sanitari locali», scrive il presidente dell’Ordine dei medici, Antonio Sulis, ricordando le tante iniziative che la dottoressa recentemente scomparsa a causa di una grave malattia, ha portato avanti. Tra queste c’è appunto la realizzazione del giardino terapeutico presso l’hospice, struttura intitolata all’ex sindaca Angela Nonnis.
«Grazie alla sua determinazione questo spazio è diventato un luogo accogliente dove i pazienti possono trascorrere momenti di serenità a contatto con la natura», prosegue Sulis, sottolineando come Gisella Masala avesse partecipato attivamente alla raccolta fondi e all’organizzazione di eventi culturali per finanziare il progetto «dimostrando una dedizione encomiabile verso i più fragili». Il presidente aggiunge un dettaglio particolarmente toccante: «Proprio mentre lavorava in prima persona all’allestimento del giardino, la dottoressa ha cominciato ad avvertire i primi sintomi della malattia. Nonostante ciò, ha continuato a dedicarsi con passione al progetto, affrontando la sua condizione con grande forza d’animo e determinazione. Intitolarle il giardino dell'hospice rappresenterebbe un riconoscimento tangibile del suo straordinario contributo alla comunità e un modo per mantenere viva la memoria di una persona che ha incarnato i valori della solidarietà, dell’altruismo e dell’impegno civile».