Il cordoglio dei colleghi e dell’Asl per la morte di Lido Pinna
Il medico è deceduto dopo una grave malattia. Il ritratto di chi ha lavorato con lui
Oristano Il cordoglio per la morte di Lido Pinna, il medico deceduto ieri lunedì 17 marzo, è tanto. Sono moltissime le persone che ne stanno celebrando la memoria sui profili social e accanto a queste iniziative singole ci sono anche quelle delle istituzioni. Prime fra tutti l’Asl e l’Ordine dei medici. Così scrivono il direttivo e i colleghi: «Un’altra figura importante della sanità oristanese ci lascia. Ci sono persone che, anche quando se ne vanno, lasciano un’eco forte, chiara, impossibile da ignorare. Lido Pinna era una di queste: medico, amico, compagno di squadra, confidente, uomo di battute e di sorrisi. Oggi lo salutiamo con il cuore pesante, sapendo che la sua risata contagiosa e la sua infinita disponibilità non riempiranno più le nostre giornate. È stato un riferimento per tutti. Non era solo un medico di grande competenza, era uno di quelli a cui potevi sempre chiedere un favore, un consiglio, un consulto all’ultimo minuto. E la risposta era sempre la stessa: “Ma certo, vieni quando vuoi”. Lido non diceva mai di no. Per i colleghi, per i pazienti, per chiunque avesse bisogno. Era una sicurezza, sempre. Da due anni combatteva la sua battaglia più difficile. Non ha mai perso il sorriso, non ha mai smesso di progettare il futuro, di parlare di quando si sarebbe rimesso in piedi per tornare a dare una mano. Perché Lido era così, non sapeva stare fermo. Ciao Lido, ci mancherai come collega e come amico».
Parole di profonda commozione e stima sono state espresse anche da Angelo Maria Serusi, direttore generale dell’Asl di Oristano: «Siamo profondamente toccati e addolorati dalla notizia della scomparsa del dottor Lido Pinna. Con lui se ne va un medico e un uomo di grande valore, che ha lavorato per la nostra Azienda socio-sanitaria, e ancora prima per i suoi pazienti, con grande professionalità, disponibilità e umanità e che ricorderemo con immensa stima. Alla sua famiglia va il nostro abbraccio in questo triste momento». Poi il direttore generale prosegue: «A lui mi lega, peraltro, un’amicizia di lunga data che risale alla sua esperienza professionale all'Asl di Nuoro, dove anch’io lavoravo, e anche alla comune passione sportiva di sostenitori delle rispettive squadre di calcio, lui della Tharros, io di quella del mio paese d’origine». Neanche la malattia, contro cui lottava da diverso tempo, era bastata a distorglierlo dal lavoro che aveva continuato a portare avanti per quanto possibile: «La sua figura lascia un grande vuoto professionale e umano nella nostra azienda. Ancora una volta siamo costretti, nostro malgrado, a dare l’addio a una persona di grande spessore – aggiunge il direttore generale –. È anche a suo nome che sapremo trovare la forza e la determinazione per proseguire nel solco del percorso da lui tracciato».