La Nuova Sardegna

Oristano

La città da vivere

Pedonale o aperta al traffico? Piazza Manno piace senza auto

di Caterina Cossu
Pedonale o aperta al traffico? Piazza Manno piace senza auto

Interviste e piccolo sondaggio tra commercianti e cittadini che la frequentano

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Oristano Forse avevano ragione i latini con il loro motto «In media stat virtus». Sulla proposta di riaprire al traffico piazza Manno arriva la via prudente, che sta a metà tra la zona pedonale integralista e il passaggio indiscriminato, con pericoli per i passanti e la necessità di rimettere mano alla pavimentazione appena rifatta. «Si potrebbe aprire il passaggio durante i giorni feriali e chiudere completamente per prefestivi, festivi e occasioni particolari». L’idea è lanciata dal Porta mari Cafè: «Al bancone raccolgo per la verità più pareri favorevoli alla zona pedonale che all’apertura del passaggio, così come so che anche il gruppo di residenti vorrebbe restasse pedonale, ma non sono le uniche sensibilità da tenere in considerazione – commenta il titolare Daniele Frino –. Siamo qui da dodici anni e abbiamo vissuto il disagio della chiusura per il lavori, ma mi sento di rimanere neutrale e di aprire uno spiraglio a una soluzione che potrebbe accontentare tutti». I dirimpettai della libreria Mondadori affermano che in realtà la chiusura al traffico ormai è da dare per assodata e i problemi sono ben altri.

«Non ci sono più i parcheggi, quindi aprire al passaggio e permettere una sosta veloce non cambierebbe le sorti della vita di questa piazza così come invece l’hanno fatta la sua riqualificazione e l’istituzione della zona pedonale» argomenta Marina Casta, cui fa eco il fratello Cristian: «Sarei favorevole a un’apertura temporanea del passaggio durante la chiusura di via Crispi per effettuare i lavori di rinnovo della pavimentazione. Una volta realizzato il parcheggio nella zona dell’Arst, dopo il trasloco della stazione dei pullman al centro intermodale, unita alla disponibilità dei parcheggi ai palazzi Saia, i problemi di accesso al centro storico potrebbero essere risolti anche senza la riapertura della piazza alle auto».

Chiusa al traffico piace a chi Oristano la vive e chi ci viene dal circondario per le commissioni. «Sono di Paulilatino, ho studiato a Oristano e la conosco bene, è sempre stata una seconda casa per me – racconta Antonella, impiegata –. Oggi per esempio, trovo un salotto dove aspettando il passaggio dei mezzi posso sedermi al sole in una bella giornata in un ambiente confortevole e che sa di città. Se passassero le auto e trovassi inquinamento acustico e odori degli scarichi, non sentirei il profumo degli alberi che hanno piantato».

Le panchine e i prati in questo primo sabato di primavera sono prese d’assalto da giovanissimi che si scambiano scherzi, pallonate e primi baci. Le famiglie arrivano con passeggini e biciclette, anche se è proprio chi frequenta la piazza a notare i primi grossi problemi. «Le deiezioni dei cani sono ovunque, è molto triste incontrare chi porta a spasso i propri animali e non raccoglie», raccontano Nicole e Giancarlo, giovani genitori di due bambini piccoli: «Viviamo a un passo dalla piazza e sapere di poter portare qui i bimbi a prendere aria è per noi grande sollievo, anche se è sempre pieno di zanzare e ci vorrebbe una disinfestazione». Nonno Ernesto, che ha raggiunto nel frattempo la famigliola, è originario di Cagliari ma a Oristano vive da quarant’anni: «È tempo di educare, se si investono così tanti soldi in un’opera pubblica importantissima per la città, è necessario perseverare e creare la coscienza critica anche vigilando e facendo multe, lì dove non arriva il senso civico. I muri del palazzo giudicale sono già stati imbrattati e il meraviglioso prato verde dove ci si potrebbe sedere e dove i bambini dovrebbero giocare tranquillamente, non può essere trattato alla stregua di un bagno per gli animali».

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