La battaglia di Vanessa: "Uccise mia madre, non avrà i suoi soldi"
Maria Giovanna Fossati
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Vanessa e lo zio Agostino MeleVanessa Cardia, nuorese di 18 anni, ne aveva 6 quando il padre sparò su Annamaria Mele. Ora grazie alla sua battaglia è passata alla Camera una legge che nega la reversibiltà della pensione agli uxoricidi
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NUORO. Finalmente Vanessa sorride: la legge approvata ieri alla Camera dei deputati, grazie alla sua battaglia, non consentirà più agli uxoricidi come suo padre, ma anche ai parricidi, ai matricidi e a chiunque si macchi di un delitto in famiglia, di beneficiare delle pensioni di reversibilità delle vittime. Il sorriso è liberatorio, non triste come quello del febbraio scorso quando si era presentata a Mi manda Rai 3 per spiegare all'Italia il dramma che stava vivendo.
La pensione di reversibilità della madre Annamaria Mele (ammazzata dal marito Pierpaolo Cardia il 3 dicembre del 1998 a Nuoro) la percepiva lui, l' uxoricida, che aveva nel frattempo scontato una pena più mite dei 14 anni e mezzo a cui era stato condannato, e che uscito dal carcere nel novembre 2007 non aveva avuto remore a presentare domanda all'Inpdap ottenendo quel 60% che gli spettava per legge e lasciando a Vanessa il 20%.
Una storia che ha indignato l'Italia e spinto i parlamentari a mettere mano al testo di legge. «Finalmente dopo tanto clamore ce l'abbiamo fatta - sospira Vanessa - Posso dire che oggi sono felice non per il valore dei soldi, ma per la soddisfazione che mio padre non percepirà più i denari frutto del lavoro di mia madre. Si è macchiato di un delitto orrendo, ha privato mamma della vita, mi ha strappata al suo affetto, poi mi ha reso orfana un'altra volta togliendomi il diritto alla pensione che mi consente di andare avanti e studiare. La nuova legge rende giustizia alla memoria di mia madre e soprattutto a tutte quelle persone che si trovano nella mia condizione ma hanno pudore di denunciare».
Lei, combattiva com'è, non ha esitato a farsi da paladina e sfruttare le occasioni offerte dai media dopo la prima apparizione a Mi manda Rai 3. La sua storia è stata raccontata da una docufiction nella trasmissione Amori criminali e pochi giorni fa nel salotto televisivo di Paola Perego. «E' grazie a queste uscite in tv che hanno smosso le coscienze se oggi ho ottenuto questa vittoria». La legge è stata licenziata dal primo ramo del parlamento alle 14,30 di ieri. Prima firmataria Amalia Schirru, parlamentare sarda de Pd. Il testo iniziale della legge da lei proposto è stato integrato da alcuni parlamentari di Fli: oltre che per gli uxoricidi l'impediemento di percepire pensioni delle vittime è stato esteso anche ad altri componenti del nucleo familiare che si macchino di delitti dei propri congiunti.
«Nella mia dichiarazione finale ho citato Vanessa, perché attraverso la sua testimonianza abbiamo colto il vuoto legislativo», ha commentato Amalia Schirru. «In questi casi bisogna prima di tutto pensare a riscattare il diritto dei minori - ha proseguito - Questa legge ha trovato l'accordo di tutti i partiti e passerà a giorni anche in Senato».
Dice Agostino Mele fratello di Annamaria, la vittima, che insieme a sua moglie ha adottato la piccola Vanessa dopo la tragedia che ha devastato la famiglia: «Abbiamo ottenuto giustizia in un tempo breve, ringraziamo Amalia Schirru per l'impegno e i deputati che si sono prodigati insieme a lei».
Vanessa ha compiuto 18 anni il 22 settembre. Frequenta l'ultimo anno del liceo classico, vive a Mamoiada con i suoi zii che la amano come una figlia. Ora per lei si annunciano altre battaglie. Pierpaolo Cardia, che ora vive con un'altra donna, è perseverante: ha già presentato istanza al giudice perché lo riconosca unico usufruttuario della casa di piazza Veneto dove ha compiuto l'omicidio togliendo la vita ad Anna Maria Mele e distruggendo quella della figlia. Quando l'assassino freddò la moglie colpevole di voler mettere fine all'inferno di una vita matrimoniale fatta di violenze e abusi, Vanessa, che aveva appena sei anni, era nella stanza accanto.
La pensione di reversibilità della madre Annamaria Mele (ammazzata dal marito Pierpaolo Cardia il 3 dicembre del 1998 a Nuoro) la percepiva lui, l' uxoricida, che aveva nel frattempo scontato una pena più mite dei 14 anni e mezzo a cui era stato condannato, e che uscito dal carcere nel novembre 2007 non aveva avuto remore a presentare domanda all'Inpdap ottenendo quel 60% che gli spettava per legge e lasciando a Vanessa il 20%.
Una storia che ha indignato l'Italia e spinto i parlamentari a mettere mano al testo di legge. «Finalmente dopo tanto clamore ce l'abbiamo fatta - sospira Vanessa - Posso dire che oggi sono felice non per il valore dei soldi, ma per la soddisfazione che mio padre non percepirà più i denari frutto del lavoro di mia madre. Si è macchiato di un delitto orrendo, ha privato mamma della vita, mi ha strappata al suo affetto, poi mi ha reso orfana un'altra volta togliendomi il diritto alla pensione che mi consente di andare avanti e studiare. La nuova legge rende giustizia alla memoria di mia madre e soprattutto a tutte quelle persone che si trovano nella mia condizione ma hanno pudore di denunciare».
Lei, combattiva com'è, non ha esitato a farsi da paladina e sfruttare le occasioni offerte dai media dopo la prima apparizione a Mi manda Rai 3. La sua storia è stata raccontata da una docufiction nella trasmissione Amori criminali e pochi giorni fa nel salotto televisivo di Paola Perego. «E' grazie a queste uscite in tv che hanno smosso le coscienze se oggi ho ottenuto questa vittoria». La legge è stata licenziata dal primo ramo del parlamento alle 14,30 di ieri. Prima firmataria Amalia Schirru, parlamentare sarda de Pd. Il testo iniziale della legge da lei proposto è stato integrato da alcuni parlamentari di Fli: oltre che per gli uxoricidi l'impediemento di percepire pensioni delle vittime è stato esteso anche ad altri componenti del nucleo familiare che si macchino di delitti dei propri congiunti.
«Nella mia dichiarazione finale ho citato Vanessa, perché attraverso la sua testimonianza abbiamo colto il vuoto legislativo», ha commentato Amalia Schirru. «In questi casi bisogna prima di tutto pensare a riscattare il diritto dei minori - ha proseguito - Questa legge ha trovato l'accordo di tutti i partiti e passerà a giorni anche in Senato».
Dice Agostino Mele fratello di Annamaria, la vittima, che insieme a sua moglie ha adottato la piccola Vanessa dopo la tragedia che ha devastato la famiglia: «Abbiamo ottenuto giustizia in un tempo breve, ringraziamo Amalia Schirru per l'impegno e i deputati che si sono prodigati insieme a lei».
Vanessa ha compiuto 18 anni il 22 settembre. Frequenta l'ultimo anno del liceo classico, vive a Mamoiada con i suoi zii che la amano come una figlia. Ora per lei si annunciano altre battaglie. Pierpaolo Cardia, che ora vive con un'altra donna, è perseverante: ha già presentato istanza al giudice perché lo riconosca unico usufruttuario della casa di piazza Veneto dove ha compiuto l'omicidio togliendo la vita ad Anna Maria Mele e distruggendo quella della figlia. Quando l'assassino freddò la moglie colpevole di voler mettere fine all'inferno di una vita matrimoniale fatta di violenze e abusi, Vanessa, che aveva appena sei anni, era nella stanza accanto.