La Nuova Sardegna

«No al disimpegno di E.On»

La centrale di Fiume Santo
La centrale di Fiume Santo

Un vertice a Roma di sindacati italiani e tedeschi c'è preoccupazione in tutti i siti di produzione europei

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 PORTO TORRES. Organizzazioni sindacali italiane e tedesche dei lavoratori elettrici compatte contro la politica di disimpegno portata avanti da E.On in tutti i siti di produzione europei.  La linea comune è stata ragiunta nel corso del vertice che si è tenuto mercoledì a Roma fra Filctem, Flai, Uilcem, di presidente e vice presidente del Comitato aziendale europeo Eberhard Schomburge Norbert Kupfer, e del presidente del coordinamento sindacale del gruppo Hans Prufer.  I lavoratori di Fiume Santo da tempo sono in stato di agitazione per protestare contro il mancato avviio della costruzione del quinto gruppo di produzione e la demolizione dei vecchi gruppi 1 e 2 (600 milioni di investimento). Lavoratori e organizzazioni sindacali di Fiume Santo e di tutte gli altri siti di produzione, «denunciano con forza una situazione che rischia di compromettere l'occupazione e lo sviluppo di interi territori e chiedono alle istituzioni locali e nazionali di esercitare il massimo della pressione politica sulla multinazionale tedesce.  Inoltre hanno dato mandato alle segreterie nazionali di Filctem, Flaei e Uilcem ad attivare - in tempi brevi - un confronto serrato con i Vertici del Gruppo, a partire dall'amministratore delegato Johannes Teyssen, «rendendosi disponibili ad attivare iniziative di mobilitazione e sciopero qualora non dovessero arrivare risposte adeguate ai problemi industriali e occupazionali di Eon Italia, nei quali deve essere coinvolto attivamente e direttamente il governo italiano».
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