Latte caprino sostenibile: con i foraggi giusti si può
A Tula giornata dimostrativa del progetto europeo Life+ Forage4Climate Introdurre buone pratiche contro i cambiamenti climatici è anche conveniente
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SASSARI. L’obiettivo è dimostrare che le “buone pratiche” per la mitigazione dei cambiamenti climatici anche a scala aziendale non sono un peso per l’azienda zootecnica, ma hanno dimostrabili ricadute economiche positive. Il progetto europeo Life+ Forage4Climate vuole aumentare la consapevolezza di agricoltori e tecnici sui reali benefici degli interventi che agiscono su due fronti: l’aumento del sequestro del carbonio dei prati e il mantenimento delle riserve stoccate; la riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti nei processi agricoli e zootecnici connessi con la produzione del latte, aumentando la quota e la qualità degli alimenti autoprodotti.
Una giornata dimostrativa prevista domani a Tula riguarda in particolare i sistemi foraggeri connessi alla produzione di latte caprino, secondo appuntamento organizzato dalla unità operativa (responsabile il docente Antonello Cannas) della sezione di scienze zootecniche del dipartimento di agraria dell’università di Sassari. Il via alle 10 al “Girasole” in via Canalis, poi visita guidata all’azienda dimostrativa di Ozieri Demontis-Scanu, che alleva capre di razza Saanen e, in misura minore, di razza Toggenburg, queste ultime per arricchire il tenore in grasso del latte. Le capre sono alimentate con razioni complete in stalla, a cui si abbina il pascolamento di foraggere specializzate.
Durante l’evento sarà possibile visionare e discutere una serie di tecniche di mitigazione delle emissioni di gas ad effetto serra, riferite al sistema foraggero misto per la produzione di latte caprino, che consentono di produrre, valutare ed utilizzare foraggi di elevata qualità nutrizionale, come il fieno-silo fasciato (favorisce un’alimentazione più ricca di vitamine, proteine e zuccheri) e i fieni raccolti anticipatamente rispetto ai periodi tradizionali. Questi foraggi non solo sono utili a contenere l’impronta ambientale dell’azienda e del latte prodotto, ma ne aumentano anche l‘efficienza produttiva ed economica.
Il progetto quadriennale Forage4Climate si svolge in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna (dove in tutto interessa 60 aziende bovine da latte) e in 4 regioni greche (Peloponneso, Tessaglia, Sterea Ellada, Epiro) oltre che in Sardegna dove invece si cura il settore ovino e caprino con 40 aziende totali. Coinvolti il Centro ricerche produzioni animali di Reggio Emilia, i dipartimenti di agraria di Sassari, Milano e Torino e l’università di Atene. (a.palm.)
Una giornata dimostrativa prevista domani a Tula riguarda in particolare i sistemi foraggeri connessi alla produzione di latte caprino, secondo appuntamento organizzato dalla unità operativa (responsabile il docente Antonello Cannas) della sezione di scienze zootecniche del dipartimento di agraria dell’università di Sassari. Il via alle 10 al “Girasole” in via Canalis, poi visita guidata all’azienda dimostrativa di Ozieri Demontis-Scanu, che alleva capre di razza Saanen e, in misura minore, di razza Toggenburg, queste ultime per arricchire il tenore in grasso del latte. Le capre sono alimentate con razioni complete in stalla, a cui si abbina il pascolamento di foraggere specializzate.
Durante l’evento sarà possibile visionare e discutere una serie di tecniche di mitigazione delle emissioni di gas ad effetto serra, riferite al sistema foraggero misto per la produzione di latte caprino, che consentono di produrre, valutare ed utilizzare foraggi di elevata qualità nutrizionale, come il fieno-silo fasciato (favorisce un’alimentazione più ricca di vitamine, proteine e zuccheri) e i fieni raccolti anticipatamente rispetto ai periodi tradizionali. Questi foraggi non solo sono utili a contenere l’impronta ambientale dell’azienda e del latte prodotto, ma ne aumentano anche l‘efficienza produttiva ed economica.
Il progetto quadriennale Forage4Climate si svolge in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna (dove in tutto interessa 60 aziende bovine da latte) e in 4 regioni greche (Peloponneso, Tessaglia, Sterea Ellada, Epiro) oltre che in Sardegna dove invece si cura il settore ovino e caprino con 40 aziende totali. Coinvolti il Centro ricerche produzioni animali di Reggio Emilia, i dipartimenti di agraria di Sassari, Milano e Torino e l’università di Atene. (a.palm.)