La Nuova Sardegna

Moby Prince, via libera alla nuova commissione

La Moby Prince diretta a Olbia incendiata a Livorno dopo lo scontro con l'Agip Abuzzo
La Moby Prince diretta a Olbia incendiata a Livorno dopo lo scontro con l'Agip Abuzzo

Sarà nominata dal presidente della Camera. Frailis, Pd: colmeremo un vuoto di verità e di giustizia

2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Via libera dell'aula della Camera all'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro della nave Moby Prince. I voti a favore sono stati 382, un contrario, un astenuto. È composta da 20 deputati, nominati dal presidente della Camera in proporzione al numero dei componenti dei gruppi, assicurando comunque la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo. Procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. «La commissione comincia a colmare un vuoto di verità e di giustizia – dichiara il dem Andrea Frailis, tra i promotori della commissione d'inchiesta –. È inaccettabile che dopo 30 anni l'incidente più grave della storia repubblicana della marineria civile italiana non abbia ancora una causa certa e un responsabile». «Dopo 30 anni, i familiari hanno il diritto di conoscere la verità sui reali motivi per cui moltissime persone hanno perso la vita – aggiunge Pietro Pittalis, Fi –. Ci sono aspetti rimasti ancora oscuri per giungere a una ricostruzione dei fatti. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari che non si sono mai arresi». «Riprendiamo il lavoro per restituire verità e giustizia a chi ha perso la vita in quella terribile circostanza, ai famigliari delle vittime – dice la Pd Romina Mura –. Partiamo dagli importanti risultati raggiunti dalla commissione di inchiesta presieduta da Silvio Lai». «Abbiamo l’occasione per far luce su aspetti trascurati nelle precedenti ricostruzioni della tragedia – conclude Pino Cabras, L’Alternativa c’è –. Dobbiamo ricostruire cause e responsabilità di quel 10 aprile del 1991». Soddisfatti i familiari delle vittime. «Siamo pronti a ripartire, siamo disponibili per dare il nostro contributo. Noi ci siamo», dicono Luchino Chessa e Nicola Rosetti. Poche settimane fa alla Nuova ha parlato per la prima volta dopo 30 anni l’armatore Vincenzo Onorato, secondo cui la causa della strage sarebbe stata una bomba.

Primo piano
I soccorsi in mare

Migranti, donne e bambini della Ocean Viking sbarcheranno a Olbia

Il dramma

Donna accoltellata a Sassari, parla la vicina di casa

Le nostre iniziative